Le Fiabe sono storie di puro intrattenimento pensate per far addormentare i bambini? Oppure sono molto altro? Quale è il loro messaggio più nascosto, al di là quello più immediato di carattere morale ed etico ? È un dilemma che in molti si sono posti e la psicologia, più di altre discipline, fornisce interessanti risposte, favorendo un’inattesa loro lettura. Maturare questo punto di vista è uno degli obiettivi che il Progetto “Psicologia, Fumetti e Favole”persegue, e che si è ben delineato nei tre incontri dedicati ai Fumetti, alla favola di Pinocchio e quella di Cenerentola, tenuti dal prof. Alessio Valloni, docente di Scienze Umane e Filosofia.Nel primo pomeriggio del 24 gennaio 2024, all’Auditorium di santa Scolastica, gli alunni del Liceo delle Scienze Umane e del Liceo Economico sociale, hanno potuto approfondire e analizzare da un punto di vista psicologico la favola di “Cenerentola”.
Anche se per i più Cenerentola è associata al film targato Disney del 1950, sono moltissime e piuttosto antiche le versioni della celebre favola, ritrovandola addirittura in epoca egiziana. Nonostante alcune differenze, permane un elemento comune a tutti i racconti, la presenza di una scarpetta o di un sandalo, comunque una calzatura che cambia in base alla cultura e al periodo storico di riferimento. La sindrome di Cenerentola, studiata per la prima volta da Colette Dowling, è stato il temacentrale dell’incontro formativo diretto al centinaio di studentiiscritti al corso. La sindrome può essere riassunta come la paura delle donne di essere indipendenti e che porta quindi ad un desiderio inconscio di essere accudite da qualcun altro. Il prof. Valloni ha saputo ulteriormente stimolare la curiosità dei giovani partecipanti facendo emergere il rapporto di tale sindrome con un’altra, altrettanto interessante, riferita però al genere maschile, la sindrome del Cavaliere bianco, che è tipica degli uomini narcisisti-opportunisti, capaci di manipolare e rendere dipendenti da loro stessi le donne che si impegnano ad aiutare .. le “Cenerentole”. Anche altri personaggi della favola sono stati analizzati, come la matrigna e le sue due figlie, a partire da un’interpretazione psicoanalitica proposta da Bettelheim, in particolare la cosiddetta “rivalità fraterna”. Degno di nota anche il simbolismo culturale e sensuale che si cela dietro la “scarpetta” che, non a caso, è l’unico oggetto che allo scoccare della mezzanotte non scompare, anzi, permane e diventa il vero focus dell’intera favola.
Gli studenti, divertiti e interessati dall’originale tematica, hanno posto alcune domande a cui il prof. Valloni non si è sottratto, suscitando la curiosità anche degli alunni delle terze medie inviati a prendere parte all’evento.
Il progetto, che ha registrato un grande successo tra gli studenti dei due licei, continuerà nei prossimi mesi con attività e iniziative altrettanto coinvolgenti e originali.
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