Il racconto della poliziotta penitenziaria: “La fuga del detenuto un incubo professionale, ecco come è successo. Grazie a Carabinieri, Polizia e ai miei colleghi”

A RietiLife scrive una lettera firmata una agente di Polizia Penitenziaria. Uno sfogo, dopo l’episodio di ieri: il detenuto sfuggito agli agenti di custodia dal Tribunale di Rieti che ha fatto scattare una imponente caccia all’uomo (leggi). Pubblichiamo le righe scritte dall’agente. 

Ieri, una delle mie più grandi paure in campo lavorativo si è verificata. Ebbene sì, mentre uscivamo dal Tribunale insieme a gli altri componenti della scorta, intenti a ricondurre un detenuto sul mezzo, a pochi passi da questo, il detenuto ha deciso di dare un colpo violento al collega che lo teneva, così da riuscire a divincolarsi e a realizzare un tentativo di evasione. Da subito corsi dietro di lui, io ed i miei due colleghi, abbiamo cercato di raggiungerlo con esito negativo: all’improvviso, tra un vicolo e l’altro, abbiamo perso le sue tracce. Immediatamente mi sono accorta che non eravamo soli: velocemente intorno a noi sono arrivati poliziotti e carabinieri pronti a proseguire la ricerca insieme a noi, con esito finale positivo: il detenuto è stato ripreso. A tutta la Squadra Mobile di Rieti e a tutto il Comando dei Carabinieri va tutta la mia gratitudine prima per averci aiutato a livello materiale e poi per tutto il supporto dimostrato, fin dai primi momenti solidali e compatti. In ultimo, ma non per ultimi, ringrazio tutti i colleghi della Polizia Penitenziaria del carcere di Rieti che da subito si sono attivati in supporto e per il sostegno dimostrato.
Con affetto e stima, una Poliziotta Penitenziaria

Foto: RietiLife ©

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