(r.l.) Una vicenda articolata e controversa: è quella che coinvolge un’azienda agricola dell’Amatriciano e il Comune di Amatrice. In mezzo, l’interesse a investire per crescere e dare lavoro, fondi per ampliare l’attività e ritardi della macchina burocratica che hanno portato a una battaglia legale in cui a perdere è un territorio martoriato. Ma andiamo per gradi e ripercorriamo una vicenda che ha, a tratti, dell’incredibile.
Nel 2016, all’indomani del terremoto, in mancanza di misure emergenziali a sostegno delle attività agricole, l’Amministrazione di Amatrice si è impegnata ad aiutare l’Azienda agricola di Antonio Scialanga – leader nella produzione di fragole e lamponi in alta quota – nell’attuazione di quei progetti di investimento suscettibili di trovare copertura nei fondi messi a disposizione dal Piano di sviluppo rurale. A tal fine, nel dicembre del 2016 l’Azienda Scialanga ha presentato un primo progetto che prevedeva l’ampliamento e il miglioramento dei suoi impianti di sericoltura, accompagnato da un piano di utilizzazione aziendale.
A seguire il Comune di Amatrice ha ritardato di ben due anni l’approvazione di tale P.u.a. e non ha trasmesso alla Regione Lazio la documentazione che l’Azienda aveva depositato in vista del rilascio dell’autorizzazione paesaggistica e dell’approvazione del progetto. Inoltre l’Amministrazione amatriciana non ha mai portato a compimento il procedimento innescato dalla presentazione del progetto di Antonio Scialanga e tale mancanza ha sottratto alla sua Azienda agricola la facoltà di incamerare i fondi del Piano di sviluppo rurale del 2016 e del 2020, dei quali la stessa era risultata beneficiaria per effetto del piazzamento utile ottenuto nella graduatoria redatta dalla Regione Lazio.
Un danno pari a circa 900mila euro che il Comune di Amatrice ha arrecato all’Azienda Scialanga violando il termine entro il quale l’Amministrazione avrebbe dovuto concludere l’iter di approvazione del suo progetto di investimento. La beffa si è palesata poi nel 2023, allorché il Comune di Amatrice ha approvato altro progetto presentato da soggetto diverso ma con contenuti uguali a quello elaborato da Antonio Scialanga, il che evidenzia ancor meglio l’offesa recata alle aspettative generate dall’impegno assunto dai rappresentanti dell’amministrazione comunale di aiutare un’azienda agricola pesantemente danneggiata dagli effetti del terremoto. Ne è derivato un inevitabile giudizio al quale, con l’assistenza dell’Avvocato Antonio Emili, Antonio Scialanga rimette la speranza di ottenere Giustizia e con essa la possibilità di salvaguardare la sua Azienda agricola, i lavoratori che vi operano, le loro famiglie e quella fetta di territorio che lega la sua rinascita alla difesa di iniziative come quelle di Antonio Scialanga.
Foto: RietiLife ©