Studiare psicologia e maturare un modo per interpretare la realtà a partire dai fumetti, dalle fiabe e dalle favole, è l’obiettivo dell’interessante e partecipato corso formativo proposto dal Liceo delle Scienze Umane di Rieti. A tal proposito circa un centinaio di alunni si sono ritrovati all’auditorium di s. Scolastica nel primissimo pomeriggio del 17 gennaio , per partecipare al secondo incontro del progetto “Psicologia e Fumetti, Fiabe e Favole”.
Il progetto di psicologia, curato dai docenti di Scienze Umane, ha riscosso subito un grande successo, perché capace di fare sintesi tra l’interesse nutrito verso i fumetti, le fiabe e le favole, e le dinamiche psicologiche che coinvolgono i protagonisti, aspetti spesso molto vicini alle stesse vicende, bisogni e aspettative del giovane pubblico. Non si tratta di cogliere solo gli importanti messaggi educativi che le “storie” trasmettono, ma prima di tutto riuscire a leggere, nelle stesse storie, aspetti di sé stessi e cercare quindi di “capirsi un po’ di più”: una favola, fiaba o fumetto, sono vie che possono aiutare a maturare delle importanti consapevolezze su sé stessi.
L’incontro ha avuto inizio chiarendo la differenza tra la favola e la fiaba, per poi proseguire sia nel presentare la figura di Carlo Collodi, che nello spiegare i riferimenti teorici “psicologici” ai quali fare riferimento nell’interpretazione della favola di Pinocchio, in particolare, il principio di individuazione junghiano, le fasi dello sviluppo psicofisico tipico dell’adolescenza e le caratteristiche del complesso edipico secondo la psicoanalisi freudiana. Con queste chiavi di lettura i presenti sono riusciti, guidati dal prof. Alessio Valloni, relatore del corso, a rintracciare nelle scene, nei personaggi e delle battute, messaggi e collegamenti direttamente riconducibili alle teorie di riferimento spiegate in precedenza. I numerosi legami tra le figure della favola e la psicologia sono stati colti dagli studenti con relativa facilità e in tal modo ciascuno ha potuto valutare il proprio percorso di maturazione e riflettere quanto la favola “parla” proprio a lui. Un percorso di autocoscienza importante ma anche facile da affrontare.
Pinocchio sperimenta durante l’intero corso della narrazione le dinamiche tipiche del processo di individuazione, le fasi della crescita nel periodo dell’adolescenza, e alcuni aspetti direttamente riconducibili al complesso edipico. Dal naso che cresce ogni volta che dice delle bugie, al confronto con il gatto e la volpe, dalle modificazioni corporee date dall’incontro con Lucignolo, alla capacità di superare Geppetto nell’ideare la fuga dal ventre della balena. Il corso ha permesso di condurre per mano i giovani studenti, nel capire come Pinocchio, da ceppo di legno, diventa burattino, asinello e bambino di carne, costruendo una relazione serena e equilibrata con il padre, amare la fatina, accettare le responsabilità della vita … in una parola, diventare adulto.
Pinocchio diventa quindi in grado di modificare la propria “natura” e rispettare le prescrizioni imposte dalla fata turchina come condizioni per diventare un bambino in carne e ossa: essere bravo, coraggioso e disinteressato. Il cambiamento sarà tale da spingere il piccolo protagonista a sacrificare la propria vita per il padre, nei confronti del quale aveva manifestato nel corso della narrazione un atteggiamento ambiguo, tra ribellione e ammirazione, e a diventare così un vero bambino. Al termine dell’incontro sono stati presentati brevi passaggi video della famosa favola in grado di sottolineare i richiami teorici. Successivo e ultimo appuntamento il 24 gennaio prossimo, alle 14.15 all’auditorium di s. Scolastica, occasione in cui verrà approfondita la favola di Cenerentola. L’incontro è aperto agli alunni delle terze medie delle scuole di Rieti e provincia.
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