Un anno a Rieti per il vescovo Piccinonna: gli auguri della Ricci – L’INTERVISTA

Oggi è il primo anniversario dell’insediamento del Vescovo Vito Piccinonna nella Diocesi reatina. Dalla scuola secondaria di primo grado “Angelo Maria Ricci”, diretta dalla prof. ssa Paola Testa, un caro augurio al giovane Monsignore che il Laboratorio di Giornalismo ha avuto l’onore ed il piacere di incontrare ed intervistare nell’aula “Professione Reporter”.
Mons. Piccinonna, come si trova a Rieti?
E’ ormai un anno che sono qui. In questi mesi ho cercato di ambientarmi ma non è stato molto facile. Le caratteristiche del territorio e del clima sono diverse dalla mia città natale ma, con il passare del tempo, posso dire che sto iniziando ad abituarmi allo stile di vita della città. Certamente avverto molto la differenza tra Rieti e Bari.
Al di là del territorio e del clima, le differenze riguardano anche le parrocchie?
Sì, in Puglia c’è molta più partecipazione alle sante messe. Le parrocchie sono molto più frequentate e vive. Invece a Rieti la pratica religiosa è poco sentita, è fragile.
Quanto è’ importante che i giovani frequentino la Chiesa? 
E’ molto importante perché loro rappresentano la giovinezza della società. I giovani aiutano la Chiesa a non invecchiare.
Come si sente ad essere il giovane vescovo più giovane d’Italia?
E’ una nuova esperienza, tra l’altro del tutto inaspettata data la mia età. Di certo ho molte responsabilità. Quando ero prete seguivo giovani dipendenti da alcol e droga e forse ero occupato più di quanto non lo sia ora. Sono stato anche direttore della Caritas a Bari dove c’erano oltre quaranta persone senza fissa dimora; le ho aiutate non soltanto con i beni necessari ma anche mettendole nelle condizioni di trovare un lavoro o di proseguire gli studi.
Ci racconti la sua scelta di vita…
All’inizio ero contrario a fare il prete, anche se devo dire che da piccolo frequentavo la parrocchia ed ero molto affascinato dalla figura del mio parroco. Volevo pero’ sposarmi e crearmi una famiglia. Poi ho scoperto che una donna non mi bastava perché ho capito che nel mio cuore c’era spazio per tutti. La mia vita doveva essere condivisa con più persone e per questo ho deciso di seguire il cammino di Gesù che mi ha scaldato il cuore.
Che rapporto ha con le altre religioni?
Bellissimo! Ho grande amicizia con persone di altre religioni.
Cosa pensa della figura di San Francesco?
Mi appassiona da sempre! Di San Francesco mi ha colpito il fatto che fosse un giovane che sembrava avere tutto ma che poi si è accorto di non avere nulla. Incontrando un lebbroso, ha capito che doveva iniziare una nuova vita, abbracciando la povertà e l’umiltà.

Ha mai fatto donazioni? 
Si, ho donato la mia vita diventando prete.
Cosa si augura per questo suo percorso da Vescovo?
Non ho un desiderio particolare. Vorrei solo fare al meglio quello per cui mi impegno. E a voi giovani dico: abbiate maggiore fiducia verso la vita, verso voi stessi e nei confronti delle persone che vi vogliono veramente bene!
Gli alunni del Laboratorio di Giornalismo
Foto: IC Ricci ©
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