Un nuovo appuntamento con il grande teatro in questo fine settimana. E sarà di nuovo Duccio Camerini ad arricchire il bagaglio di conoscenze del pubblico sabino con uno dei testi sacri del Novecento, ovvero “Una vita nel teatro” del grande commediografo e regista americano David Mamet. Due gli spettacoli che daranno la possibilità a tutti di partecipare all’evento: sabato 9 dicembre alle 21 al Teatro “Ignazio Gennari” di Casperia e domenica 10 alle 18 al Teatro “Vicolo Primo” di Poggio Moiano.
L’iniziativa è organizzata dal Circolo ARCI Succede in Sabina in collaborazione con i Comuni di Casperia e di Poggio Moiano. Lo spettacolo è una produzione La Fabbrica dell’Attore – Teatro Vascello di Roma in collaborazione con la SIAE con la regia di Duccio Camerini. Il quale sarà anche protagonista insieme a Edoardo Sani e agli attori Marcello La Bella e Lorenzo Rossi. Musiche di Paolo Vivaldi, ambienti sonori di Samuel Desideri, costumi di Benedetta Nicoletti, elementi di scena e luci Eugenio Razzeca, fotografie di Alberto Martinangeli.
In “Una vita nel teatro” David Mamet mette in scena una educazione teatrale che non è così lontana da quella sentimentale: pone a confronto due generazioni di attori, un giovane al principio di un percorso, chissà se oscuro o luminoso, e un attore maturo, che nel bene o nel male ha già fatto e dato tutto quello che poteva. Si ritrovano da soli, in teatro, la sera, quando quel posto creato per accogliere persone diventa vuoto e silenzioso.
“Li spiamo durante alcune prove e letture – si legge nelle note di regia – vedendoli alla prova col loro mestiere: recitano scene del loro repertorio, a volte perfino imbarazzanti e inverosimili. Ma loro, e questo è un aspetto da non sottovalutare, non le giudicano, non le trattano con sufficienza: anzi al contrario mettono tutta la loro umanità al servizio di quel repertorio. A quelle finzioni si dedicano con tutta la verità che posseggono. I nostri due attori passeranno del tempo insieme, sperimenteranno il loro rapporto, il lavoro, le prove, la vita che scorre impietosa, entreranno e usciranno da loro stessi, a volte sapendone di più, altre no. Strano mestiere quello dell’attore. In fondo, forse è vero che gli attori fingono. Fingono di non somigliare ai personaggi che interpretano”.
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