“Fondo di Contrasto alla Deindustrializzazione” ottenuta la proroga: c’è tempo fino alla fine del 2024

Numerose imprese partecipanti al bando “Fondo di Contrasto alla Deindustrializzazione” possono tirare un sospiro di sollievo. Il decreto direttoriale 616/2023 dell’Agenzia per la Coesione Territoriale firmato giovedì 30 novembre dal Direttore Generale Riccardo Monaco, sancisce una proroga dei termini di chiusura dei progetti, originariamente prevista al 31 dicembre. La Federlazio accoglie con favore l’ottenimento della proroga che permetterà alle imprese beneficiarie di ultimare la totalità degli interventi previsti e raggiungere gli obiettivi attesi nei progetti finanziati. Altresì, con lo scorrimento delle graduatorie, rispetto alle risorse originariamente ripartite, sarà possibile utilizzare completamente la dotazione finanziaria disponibile a favore dei richiedenti rimasti esclusi.

Come si legge nel decreto, le imprese potranno ora terminare i progetti entro il 31 dicembre 2024, per poi procedere alla rendicontazione entro il 30 giugno 2025, ciò è frutto di un dialogo costruttivo portato avanti tra istituzioni, imprese e attori coinvolti. La Federlazio, in una nota congiunta inviata il 2 novembre u.s. all’Agenzia per la Coesione Territoriale e ad Invitalia, aveva chiesto una proroga dei termini e segnalato le difficoltà delle imprese nella realizzazione degli interventi previsti entro il 31 dicembre 2023. Tale limite avrebbe compromesso le finalità stesse del bando, sul quale centinaia di imprese hanno puntato per contrastare il processo di deindustrializzazione, purtroppo già in atto, che sta causando un impoverimento dei territori, una diminuzione di competitività e una perdita di posti di lavoro.

Il Presidente di Federlazio, Silvio Rossignoli sottolinea che: ”Quando le istituzioni ed i soggetti che rappresentano le aziende colloquiano fattivamente, i risultati arrivano. Esprimiamo, come Associazione, soddisfazione per quanto sancito dal Decreto Direttoriale attraverso il quale numerose aziende di una grande fetta del territorio regionale avranno la possibilità di utilizzare uno strumento importante in un momento delicato per il sistema delle imprese”.

Accolta la richiesta di proroga presentata dai presidenti del Consorzio Industriale del Lazio, Francesco De Angelis, e del presidente del Consorzio Piceno Consind, Domenico Procaccini, per gli investimenti del “Fondo Contrasto Deindustrializzazione”.

Pubblicato dall’Agenzia per la Coesione Territoriale il decreto che fa slittare tutto di un anno esatto.

I programmi di investimento avrebbero dovuto essere conclusi entro il 31 dicembre 2023, mentre sono stati prorogati al 31 dicembre 2024, mentre per le richieste di erogazione da una prima scadenza fissata al 30 giugno 2024 si è passati al 30 giugno 2025.

Si parla di fiscalità di vantaggio, strumento straordinario per il rilancio delle imprese per un bando che ha visto stanziare oltre 130 milioni di euro destinati ai territori del Consorzio Industriale del Lazio e del Consind per il fondo di contrasto alla deindustrializzazione. Risorse divise in parti uguali (una quota di circa 22,6 milioni di euro) su tutte le aree degli ex consorzi industriali che oggi sono confluite nel Consorzio Industriale del Lazio, quindi Asi Frosinone, Cosilam, Sud Pontino, Roma-Latina e Rieti. In aggiunta, naturalmente, l’area di Ascoli Piceno.

Il bando prevedeva la concessione dei contributi, fissati ad un massimo di duecentomila euro ad impresa.

La richiesta di proroga, come detto, era stata presentata dai due presidenti di Consorzio Industriale del Lazio e Piceno Consind, con una lettera inviata lo scorso 27 ottobre al Ministero per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e per il Pnrr; all’Agenzia di Coesione Territoriale e ad Invitalia.

Il problema era sopraggiunto poiché l’elenco dei beneficiari era ed è ancora in corso di aggiornamento e quindi sarebbe venuta meno la certezza, per alcune aziende, di essere nell’elenco di quelle che andranno a beneficiare dei contributi del Fondo Contrasto Deindustrializzazione.

Un ritardo che avrebbe quindi pregiudicato la possibilità per le aziende di concludere i programmi di investimento entro il prossimo 31 dicembre, come stabilito dal Decreto di approvazione del bando, con il pericolo concreto di non cogliere un’opportunità di sviluppo e di crescita fondamentale.

Da qui la lettera congiunta a firma dei due presidenti, Francesco De Angelis e Domenico Procaccini, di prorogare di almeno 6 mesi la scadenza fissata per completare gli investimenti, in modo da consentire a tutti i beneficiari la fruizione delle agevolazioni concesse.

“Questi finanziamenti rappresentano una nuova linfa per il territorio – ha commentato il presidente del Consorzio Industriale del Lazio Francesco De Angelis – e siamo particolarmente soddisfatti della proroga concessa. Era fondamentale per usufruire di contributi utili per interventi di sostegno alle imprese e finalizzati a contrastare fenomeni di deindustrializzazione.

L’obiettivo che ci eravamo posti, come Consorzio Industriale, nel momento in cui abbiamo cominciato a lavorare su questa fiscalità di vantaggio, era ed è ancora quello di ridare vita all’attività manufatturiera, favorendo in questa maniera l’occupazione.

Com’è ben specificato nel Decreto, a beneficiare delle agevolazioni saranno infatti le imprese manifatturiere già insediate o che intendono insediarsi nei territori di competenza dei consorzi industriali, che realizzeranno investimenti volti a potenziare o riqualificare insediamenti produttivi già esistenti o che introdurranno nuove attività produttive.

L’ultima volta che i territori del Lazio avevano beneficiato di una fiscalità di vantaggio era stato ai tempi della Cassa del Mezzogiorno, con l’apertura di diverse imprese. Poi era accaduto qualcosa che aveva determinato una delle principali cause della crisi economica che si era sviluppata a partire dagli anni Ottanta. Le aree erano state divise in Obiettivo 1, in cui rientrava la Campania e che ancora godeva dei vantaggi fiscali, e Obiettivo 2, in cui ricadeva il Lazio e a cui invece erano stati cancellati. Da qui il trasferimento di molte imprese dalla nostra regione.

Oggi – ha concluso il presidente De Angelis – fiscalità di vantaggio si traduce in un territorio più appetibile e significa attrarre nuovi investitori. In sintesi, vuol dire sviluppo ed occupazione.

In un momento complicato come quello attuale, abbiamo a disposizione uno strumento fondamentale per il rilancio di tutte quelle aree che ricadono all’interno del Consorzio Industriale del Lazio».

Foto: RietiLife ©

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