(di Christian Diociaiuti) Ha appena salutato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il lunghista Mattia Furlani, quando risponde dallo smartphone. Con l’Italia dell’atletica è salito al Quirinale per incassare i ringraziamenti per i risultati di quest’anno, a partire dalla Coppa Europa in cui l’Italia ha trionfato e lui ha vinto un argento. Un predestinato, l’astro nascente: glielo ha detto anche la European Athletics, premiandolo (leggi). Non accadeva dai tempi di un giovane Andrew Howe che la federazione europea incoronasse un azzurro come miglior prospetto dell’atletica europea. Furlani sta preparando la prossima stagione dopo un’annata esplosiva (i titoli tricolori, quello europeo U20, la partecipazione al Mondiale Assoluto, l’8,44 ventoso) ed è venuto a sapere che a maggio andando al campo, al Guidobaldi, incontrerà Marcell Jacobs, come lui in Fiamme Oro, come lui una volta lunghista e oggi campione olimpico dei 100 (e della 4×100)
“Sono rimasto stupito dalla notizia – dice Furlani a RietiLife – parliamo di atleti abituati ai migliori centri mondiali. Se hanno scelto Rieti un motivo c’è. Sono davvero contento di avere degli esempi così, vicino. Non verrà solo Marcell, ma è atteso tutto un entourage e un gruppo di campioni olimpici e di medagliati mondiali. Sarà bello vederli nel nostro stadio, allenarsi nel nostro complesso. Spero che in questa maniera si riescano a migliorare, prima del loro arrivo, la palestra e gli spogliatoi del Guidobaldi. Questo per accoglierli al meglio, dando una comodità e accrescendo il fascino del nostro campo di allenamento”.
Furlani oltre che al Guidobaldi, incrocerà Jacobs agli Europei di Roma, il suo obiettivo principale, e alle Olimpiadi di Parigi, il sogno di un atleta che ha appena 18 anni e la conferma di uno come Marcell. Entrambi costruiscono il loro futuro sportivo. Con la stessa ambizione: essere grandi.
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