Domenica 19 novembre si è svolta una maratona di iniziative importanti che hanno coinvolto il CAI di Rieti. Durante la mattina una trentina di soci, a cui via via si sono aggregati altri escursionisti in una bella giornata di sole, è salita allo storico Rifugio M. Rinaldi (m. 2.108) sul Terminillo per apporre due targhe e inaugurare il Rifugio sentinella del clima e dell’ambiente, dotato di una stazione meteorologica in linea con gli standard internazionali. Al taglio del nastro erano presenti, tra gli altri, il Direttivo del CAI con il Presidente Francesco Battisti, i rappresentanti dei diversi gruppi e sottosezioni, la stazione Soccorso Alpino Guardia di Finanza di Antrodoco e Marcello Borrone del CAI Centrale – Commissione Rifugi e Opere Alpine. Si tratta di una iniziativa di grande rilievo per acquisire conoscenze e osservazioni scientifiche sul territorio montano del massiccio del Terminillo, perché si metteranno in atto, oltre al rilevamento meteo in tempo reale open access (rifugisentinella.cai.cnr.it/rifugio-rinaldi-meteo), tutta una serie di iniziative di raccolta dati, monitoraggi ed eventi divulgativi che vedranno protagonisti i soci della sezione. Il progetto CNR-CAI “Rifugi sentinella del clima e dell’ambiente” è un progetto ambizioso e avveniristico: sono stati messi in rete 22 rifugi sulle Alpi e sugli Appennini dotati di stazioni meteo, insieme a 4 Osservatori del CNR posti a differenti quote, tra cui quello della Capanna Margherita (m. 4.554) sul Monte Rosa, il rifugio più alto d’Europa. Ciascuno di essi è diventato una sentinella del clima, che purtroppo è in rapido cambiamento. L’ambiente naturale in montagna subisce trasformazioni, si stanno perdendo alcuni habitat e specie proprio a causa di questo fenomeno epocale che negli ultimi anni ha subito una brusca accelerazione, con stagioni e temperature distanti dai modelli che conosciamo. Il riscaldamento globale è una realtà e se non si mettono in atto politiche e comportamenti idonei, nella zona alpina il termometro potrebbe schizzare oltre i 5° nel 2050.
Di questo e di molto altro si è riferito nel pomeriggio al Convegno-Panel discussion nella Sala dei Cordari, nel solco delle affermazioni allarmanti del Comitato glaciologico italiano: “in alta quota le montagne perdono compattezza, si sgretolano, si aprono voragini” (Claudio Smiraglia). Accanto all’importanza dei rifugi come dispensatori di servizi per il turismo sempre più in crescita sulle montagne, l’arch. Marcello Borrone (CAI-SOROA) ha evidenziato l’importanza di studiare l’impronta ecologica dei rifugi stessi in tema di sostenibilità, certificazione ambientale e di mitigazione degli impatti, soprattutto in merito all’utilizzo dell’acqua. L’ing. Francesco Petracchini, Direttore dell’Istituto sull’inquinamento atmosferico del CNR, ha snocciolato dati e tabelle sui temi dei cambiamenti globali e sulla difficile transizione ecologica che deve puntare alla decarbonizzazione, a tutela delle generazioni future in tema di risorse (sempre meno disponibili, quindi non infinite) e in tema salute degli esseri viventi. Il consumo obsoleto, dannoso e vorace basato sullo sfruttamento e l’estrazione di valore e ricchezza da ogni possibile risorsa (tra quelle ambientali, la terra e l’acqua) deve essere oggetto di un urgente cambio di paradigma. Giovanni Margheritini del Comitato Scientifico del CAI ha illustrato con la sua chiara presentazione la complessità del progetto e il ruolo della scienza che riparte proprio dai rifugi. Sono state analizzate le motivazioni scientifiche del progetto, la tecnologia e il potenziale utilizzo dei Rifugi in rete in rapporto al cambiamento climatico in area montana, l’unicità dei contesti per lo studio degli ecosistemi tra Alpi e Appennini in relazione al gradiente altitudinale-longitudinale, l’importanza cruciale della divulgazione e formazione che andrà a coinvolgere non solo i soci CAI, ma anche le generazioni future. Il monitoraggio di cosa accade nel tempo e negli anni futuri avrà infatti un carattere multigenerazionale.
In definitiva, un progetto ambizioso, utile e coinvolgente che terrà impegnato anche il Rifugio Rinaldi e la sezione del CAI Rieti. Sono state già date le prime date al rifugio per le giornate divulgative, aperte all’intera collettività: 30 giugno, 28 luglio e 22 settembre 2024.
A seguire si è svolta la parte dedicata ai festeggiamenti del 90° della sezione del CAI di Rieti, alla presenza e con l’intervento di diverse autorità cittadine, tra cui il Vicesindaco di Rieti ed il Vescovo Don Vito. Intervallata con gli intermezzi canori del Coro CAI di Rieti, la serata molto partecipata ha visto diverse testimonianze (Pietro Ratti e le spedizioni extraeuropee del CAI di Rieti), tanti interventi di istituzioni, Carabinieri e Carabinieri Forestali, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco e associazioni che a diverso titolo collaborano con il CAI, la Croce Rossa Italiana, l’Atletica Sport e Terapia Rieti, il Sentiero Planetario del Monte Terminillo, la Fondazione Amici del Cammino di Francesco, Il FAI Rieti, la proiezione di presentazioni fotografiche per meglio ripercorrere la storia del sodalizio, iniziata nel 1933, e per conoscere attività e intenti. Presenti tutti i presidenti che si sono passati il testimone nella conduzione della sezione locale; è emersa un’atmosfera di condivisione di valori passati da trasmettere al futuro con lo stesso entusiasmo di un tempo, che si è conclusa con un ricco momento conviviale.
Foto: CAI Rieti ©