“Un miliardo e mezzo per il rinnovo contrattuale del Comparto sicurezza difesa e soccorso pubblico, 10 più 5 milioni di euro (per 2024-2025) che vanno ad aggiungersi ai 20 che già ci sono per la previdenza dedicata; 60 milioni per la specificità; risorse per la tutela legale che si rinnova quest’anno e tutela sanitaria. Sono le cifre comunicateci oggi dal presidente Meloni nel corso dell’incontro avuto con le rappresentanze sindacali del Comparto, che ci fanno esprimere grande apprezzamento per lo sforzo profuso nell’avviare un percorso per aprire i tavoli di confronto. Dei 5 miliardi disponibili in Manovra per il pubblico impiego, 1,5 sono assegnati al nostro Comparto, e dimostrano il sincero impegno nei confronti di migliaia di donne e uomini che servono con onore l’Italia. Un impegno e un rispetto dimostrati anche con la volontà di intervenire con norme a sostegno del nostro delicato lavoro, che saranno inserite nel pacchetto sicurezza di cui si discuterà oggi in Cdm e, soprattutto, con le pregevoli parole del presidente Meloni, che ha ringraziato gli operatori di un Comparto definito asset fondamentale per un Paese libero, democratico, competitivo. Qualcosa che Fsp ripete da sempre parlando della Polizia di Stato, fatta di donne e uomini che compiono sacrifici personali e umani al fine di renderla ciò che è: un’eccellenza di questo Paese che ci distingue in mezzo mondo, grazie alla generosità, alla dedizione, alla professionalità e alla straordinaria umanità dei nostri poliziotti”.
Così Valter Mazzetti, Segretario generale della Federazione sindacale della Polizia di Stato – Fsp Polizia, Es, Ls, Consap, Mp -, dopo l’incontro che si è tenuto oggi fra la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e i Sindacati di Polizia ed il Cocer interforze, alla presenza, fra gli altri, anche del ministro Matteo Piantedosi.
“Al presidente Meloni e al ministro Piantedosi, che ringraziamo con sincerità per il dialogo che hanno saputo garantirci – aggiunge Mazzetti –, abbiamo voluto correttamente esprimere l’idea di quali necessità non sono più rinviabili per un Corpo che merita tutti gli investimenti possibili. A cominciare dal rinnovo dei contratti, di cui si è parlato assieme ad altre necessità quali nuove assunzioni e tutta la logistica necessaria al corretto svolgimento dei delicati compiti affidatici; passando per quella previdenza dedicata che, potendo contare su risorse disponibili, richiede adesso l’apertura immediata del relativo tavolo, essenziale per il riconoscimento di una vita spesa al servizio delle istituzioni; e per finire, ultimo ma non meno importante, con la necessaria detassazione delle indennità accessorie perché si risolva l’assurdo paradosso in base al quale, se ciò che si guadagna per lo straordinario obbligatorio fa alzare il tetto dell’imponibile, allora ciò significa dover sostenere più tasse o non poter accedere alle agevolazioni, con il risultato vergognoso che quello straordinario, alla fine e tutto considerato, non viene pagato poco ma viene svolto praticamente gratis”.
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