(di Christian Diociaiuti) Stavolta nella rete ci è finito lui, mentre si cercano i complici. Un truffatore 30enne campano è stato arrestato dai Carabinieri ed è ai domiciliari grazie a un provvedimento emesso del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Rieti su richiesta della Procura di Rieti. Truffa aggravata in concorso consumata e tentata e l’accusa per il giovane, raggiunto dal provvedimento a Napoli, territorio sempre più protagonista di questi gravi, frequenti e odiosi episodi, diventati un business per la criminalità.
“Il gruppo criminale si è mosso dalla Campania con un’auto noleggiata con nome falso o prestanome per cercare di lasciare meno tracce possibile – spiega il comandante della Compagnia di Cittaducale, Marco Mascolo – i truffatori, lo scorso maggio, hanno tentato, nello stesso giorno, un colpo ad Amatrice e due a Borgo Velino mentre uno è riuscito a Cittaducale. In tre casi su quattro le persone si sono accorte che era una truffa e hanno chiamato i Carabinieri. A Cittaducale la truffa è riuscita e alla vittima sono stati portati via soldi e gioielli, per un valore di rilievo intorno ai tremila euro“. Nelle indagini dei Carabinieri, avviate dopo le denunce dei cittadini, decisiva la videosorveglianza di Cittaducale, “posizionata in maniera perfetta e in punti strategici” spiegano i Carabinieri.
Le modalità per truffare gli anziani reatini erano le solite, con sfumature: “Una chiamata preliminare per fare in modo che la vittima possa rimanere sola in casa, magari invitando la moglie e il marito magari a recarsi alle Poste. E poi un’altra telefonata per chiedere il denaro, con diverse tecniche. Importante per i truffatori creare una situazione di paura, magari con problemi a un familiare, un caro, magari ‘colpevole’ di un incidente stradale grave, mai avvenuto. La vittima viene così disorientata con tante parole, per ottenere cifre che arrivano a migliaia di euro e la vittima portata anche a pagare con preziosi, richiedendo una sorta di cauzione” che è un provvedimento che in Italia non esiste per la liberazione di un individuo fermato o arrestato.
Oltre al truffatore, i Carabinieri cercano i complici: “Di solito agiscono tre persone, un telefonista che resta nel Napoletano, un autista e una persona che entra in contatto diretto. Noi continuiamo le nostre indagini. C’è da ricordare che da inizio anno sono state individuate 91 persone in questo tipo di illeciti, tre delle quali arrestate in flagranza o per un provvedimento di custodia cautelare. La totalità delle nostre indagini ci hanno portato in Campania – aggiunge il comandante – e in zone ricorrenti, con i truffatori solitamente uomini”.
I Carabinieri continuano la loro attività di repressione ai reati legati alle truffe agli anziani. Ma non solo: c’è la prevenzione, come gli incontri con i consigli per evitare di credere a chi si presenta a casa e vuole entrare o avere notizie di rilievo o a dare credito a telefonate che rappresentano situazioni come quelle appena descritte, invitando a rivolgersi personalmente – e senza interposta persona – alle forze dell’ordine per dipanare situazioni sospette.
Foto: Gianluca VANNICELLI ©