(di Valentina Fabri) Orchidee bianche a ricoprire la bara, a incorniciare la foto che lo ritrae con alle spalle il lago, nei fiori deposti dagli amici del fantacalcio o dai parenti, in un caldo pomeriggio dedicato all’ultimo saluto a Matteo Bucci, morto in un tragico incidente, nella serata di venerdì 6 ottobre (leggi). Nella chiesa di Campoloniano tanti giovani e occhiali scuri, non tanto per il sole, quanto per gli occhi lucidi e gonfi di lacrime. Presente il sindaco di Rieti, Daniele Sinibaldi e l’Assessore Andrea Sebastiani in rappresentanza dell’Amministrazione comunale.
Ad officiare Don Lorenzo, che non risparmia le sue di lacrime durante l’omelia, pur non avendo conosciuto Matteo: “Caro Matteo la morte può apparentemente cantare vittoria perché si è presa il tuo tempo ma tu non sei solo tempo e spazio, sei molto di più. La tua vita è un viaggio verso il tutto che va oltre la morte, perciò vai oltre e ritrova ora la pace nell’abbraccio di tua madre di cui troppo presto sei stato privato”. Composto il dolore dei tanti amici, del papà di Matteo, Gustavo e del fratello Luca che non si è sottratto ad abbracci e dimostrazioni di affetto di quanti hanno conosciuto e voluto bene a Matteo.
Una preghiera ed un pensiero rivolto anche a Matteo Cesaretti “l’altro Matteo” per tutti, vittima anche lui dello schianto, ricordato in un momento della celebrazione da Don Lorenzo. È toccato a Fabio Samperna, “fratello scelto” da Matteo pur non essendolo realmente, farsi portavoce dei tantissimi amici presenti: “Hai visto quanta gente hai radunato alle tre di pomeriggio co’ ‘sto caldo, Mattè?” ha esordito. Poche parole, per lo più a braccio per descrivere, ai pochi che non conoscevano Matteo, ciò che è stato: “Alla parola bontà tutti oggi accosterebbero il tuo nome. Matteo era la porta da attraversare per sentirsi sicuri. Lo è ancora anche se quella porta la troveremo nel cuore ora. Un gentiluomo con gli occhi grandi e il cuore buono, che dalle difficoltà che la vita gli ha riservato, ha saputo tirar fuori il meglio, anche negli altri. Resteranno per sempre le nostre risate su quella barchetta in mezzo al lago. Per noi amici, giovani api impazzite, sei sempre stato l’alveare in cui fare ritorno”.
Un grande applauso ha aiutato Fabio a concludere il suo lungo saluto a Matteo. La folla commossa ha poi accompagnato gli amici di una vita di Matteo che hanno portato la bara fin dentro il carro funebre per poi raggiungere il cimitero di Rieti, dove riposerà il 33enne.
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