(r.l.) Nuova nota di Paolo Dionisi, il consigliere comunale di opposizione – Destra Sociale-FdI – a Cantalice, che con le sue parole ieri ha alimentato un vespaio di polemiche sulla piazza anfiteatro al bivio di Cantalice, i cui gradoni sono stati pitturati in arcobaleno. Contro di lui repliche da Arci, Arcigay, il deputato Alessandro Zan, Anpi e altri per parole giudicate anche “di odio”.
Questa la sua nota: “Una tempesta in un bicchiere d’acqua, soprattutto se pensiamo alle critiche percepite dalla comunità omosessuale. Non indietreggia, ma chiarisce Paolo Dionisi, vulcanico leader di Destra Sociale in Fratelli d’Italia per il Comune di Cantalice. Partendo dalle critiche ricevute da Domenico Di Cesare, di Arcigay” dice Dionisi nella sua nota.
“E’ errato – spiega direttamente – affibbiarmi critiche verso gli omosessuali. Non ho nulla contro la comunità omosessuale, e non sto accusando nessuno. Ma qualcuno sta giocando sul filo di un rasoio di un tema divisivo e lo sto sottolineando. Io la mia comunità la vivo, e so che quella piazza tanto attesa non è ben vista da tutti. La connotazione di un inno che sembra (ripeto sembra) inneggiare alla comunità omosessuale è accessoria, ma altrettanto divisiva – chiarisce Dionisi – Se sarò sindaco farò una panchina con le tinte della bandiera arcobaleno della comunità gay. Di certo non colorerò una scala monumentale di una piazza”.
“Il sunto del suo pensiero – si legge ancora nella nota autoprodotta – è che chi ha fatto scaturire una critica contro Fratelli d’Italia o Cantalice, sbaglia di grosso, visto talaltro che io sono di Destra Sociale. Sbaglia – prosegue – chi ha definito ‘bucolica‘ la mia cittadina. E’ vero che è più semplice trovare un trattore che un omosessuale, ma è una comunità di sani valori, cristiani, e molto più conservatori di quanto si pensi. E’ anche vero che ci sono stati casi per cui, giovani omosessuali cantaliciani abbiano deciso di vivere altrove, anche per ragioni slegate alla sfera sessuale. Però nessuno ha parlato di statistiche per censire i gay a Cantalice, sarebbe grave. Qualche realtà editoriale mi ha, poco professionalmente, e nel titolo, attribuito un virgolettato non mio negandomi la rettifica richiesta oralmente. Non ho mai detto che a Cantalice NON ci sono i gay. I gay a Cantalice CI SONO. Talaltro si tratta di persone a modo e riservate. Ho parlato invece di ‘comunità praticamente assente’ perché sono pochi. Ecco perché, dopo aver risposto ad Arci rispondo all’onorevole Alessandro Zan, che è inopportuno parlare di negazionismo, senza approfondire la vera essenza delle mie dichiarazioni”. “Sono invece sorpreso – prosegue Dionisi -che sia Arci che Arcigay usino la mia persona per rilanciare una loro campagna. Essere violenti o discriminare non è nel mio Dna. Lo è invece portare avanti con ardore i valori della famiglia tradizionale, dove un uomo e una donna si amano e crescono i figli” rincalza Dionisi.
“Ho invece – conclude – parlato di ‘paesello‘, non nascondo il sarcasmo, perché una volta su un bus sentii parlare due ragazzi omosessuali di paese che vivevano male la loro sfera personale, definendo il loro territorio un ‘paesello’. Mi angosciarono. Perché ho usato il sarcasmo? Perché molti di sinistra a Cantalice non vorrebbero un figlio omosessuale, ma poi, ipocritamente, salgono sul carro del garantismo e della lotta alle discriminazioni”.
Foto: Paolo Dionisi – Fb ©