Anche il vescovo di Rieti, Vito Piccinonna, in una lunga lettera ha salutato i giovani che in questi giorni stanno facendo rientro a scuola.
Cari bambini e ragazzi, personale scolastico, docenti e dirigenti scolastici, care famiglie!
Vi scrivo mentre vi immagino intenti a prepararvi nei migliori dei modi, per presentarvi ai nastri di partenza di questo nuovo anno scolastico. Immagino l’emozione e il timore dei ragazzi come quella degli insegnati (soprattutto quelli che lo faranno per la prima volta) che siederanno su quella cattedra così carica di responsabilità, ma che conserva il fascino antico e sempre nuovo di portare dentro di sé il segreto del futuro della nostra umanità. Sì, bambini e ragazzi, amiche e amici del mondo della scuola, anche per me in fondo oggi è il mio primo giorno di scuola da Vescovo di questa nostra Chiesa di Rieti. È come se anch’io in questi giorni mi sedessi a fianco di ciascuno di voi per vivere con voi l’ebbrezza di questo inizio, la bellezza di intravedere davanti a noi un tempo meraviglioso di grazia che ci chiede di impegnarci, tutti, perché sui banchi di scuola della vita di ciascuno si torni a scegliere il meglio, ciò che fa crescere, ciò che prepara a scelte più grandi.
Allora si apre un nuovo anno scolastico come spazio di fiducia verso le nuove generazioni, mentre sembra si chiudono gli orizzonti di luce per tutti quei ragazzi coinvolti nelle tristi vicende di questa estate nella nostra Italia. Si apre un nuovo anno scolastico come esperienza di solidarietà e di attenzione verso i più fragili e i più poveri. La Scuola diventi esperienza sempre più inclusiva e non esclusiva. Si favorisca sempre più la contaminazione di esperienze, di culture, di sogni, di diverse abilità perché nel nostro mondo c’è spazio per tutti e nessuno deve restare indietro. Nessuno. Da questo potremo giudicare davvero il grado di civiltà della nostra terra.
Si apre un nuovo anno scolastico anche nelle zone colpite dal terremoto. Un pensiero particolare a voi. La Scuola, diventi sempre più importante presidio di Speranza perché si possa osare con più forza l’aurora per questi nostri amati paesi. I banchi e le cattedre delle vostre scuole diventino laboratori creativi di umanità e di straordinaria visione di un futuro che insieme dobbiamo assicurare a questi nostri meravigliosi paesi. Facciamolo insieme! Si apre un nuovo anno scolastico e allora mentre suonerà per la prima volta la campanella custodite questo suono nel vostro cuore perché è il suono che dà inizio al tempo della semina. A voi insegnanti tremino i polsi ogni volta che presenterete le vostre lezioni alla lavagna, preparerete compiti, scriverete giudizi o voti perché non vi abbandoni mai la consapevolezza e la passione della responsabilità del vostro compito. Ma soprattutto vi brillino gli occhi come quelli degli innamorati ogni qual volta vi troverete davanti questi nostri meravigliosi ragazzi perché siete custodi preziosi di una storia che ha futuro. Sappiate che quando i ragazzi si sentono guardati così, non lo dimenticheranno mai e soprattutto non vi dimenticheranno mai. Continuerete ad essere per sempre i loro insegnanti. Grazie per il vostro insostituibile impegno!
E voi bambini e ragazzi, innamoratevi sempre più della Scuola. Non è tempo perso e inutile come qualcuno tenta di insinuare. È tempo investito nella borsa del vostro futuro. Siate assetati di sapere; non abbiate paura di fare domande. “La passione dei vostri maestri vi renda sicuri. Lo studio dei misteri della vita vi renda più saggi. L’amicizia di tanti compagni vi renda più buoni. Se sul terreno troverete impresse le orme di Lui, provate a seguirle fino in fondo. Non c’è bisogno di uscir fuori di strada: senza separarvi dagli altri viandanti, vi porteranno a traguardi di luce. E la città, resa più umana da voi, sperimenterà un traboccamento di pace” (don Tonino Bello). Care Famiglie, con ammirazione vi ringrazio per quanto fate per questi che non sono solo i vostri figli ma lo sono anche di tutti quanti noi, come presente e futuro della nostra terra. Vi auguro di mostrare ai vostri figli una cordiale complicità educativa che si matura con la scuola con i suoi docenti e con le altre realtà educative. Solo insieme si possono raggiungere quegli obiettivi che fanno maturare un autentico bene-essere nelle nuove generazioni. Le sfide sono tante e vanno affrontate insieme.
Da parte mia, memore dei tanti bei momenti vissuti insieme nei miei primi mesi qui a Rieti, voglio dirvi che porto nel cuore la speranza di potervi incontrare più spesso per fare, compatibilmente con le giuste esigenze didattiche, un piccolo tratto di strada insieme per raccontarci quanto è meravigliosa la vita, anche con le sue fatiche. Intanto sappiate di essere tutti nel mio cuore e con discrezione ma con gratitudine verso tutto il mondo scolastico, voglio dirvi con affetto di padre, fratello e amico: Vi voglio bene e tifo per voi. Buon anno!
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