(r.l.) Una scure per i fondi del Pnrr destinati dal Reatino: la denuncia arriva dal Pd di Rieti e da Repubblica. “La Meloni taglia 88 milioni di euro a Rieti e la sua provincia fermando 450 progetti fondamentali per il futuro del nostro territorio” attacca il segretario dem Andrea Di Giacobbe. Secondo il Pd, che si basa sul dossier del centro studi della Camera in cui sono riportati tagli quasi per 16 miliardi al Pnrr, su Rieti vengono bloccati progetti per contrastare il dissesto idrogeologico per 7 milioni di euro, per la messa in sicurezza del territorio (53,5 milioni di euro), per la rigenerazione sociale e urbana (20 milioni di euro) e per le infrastrutture di comunità (7,4 milioni). A farne le spese sono i comuni. Sempre secondo il dossier i progetti de finanziati saranno da rifinanziare con un nuovo programma dipendente dall’Europa, dal valore di 19 miliardi. Per ora nessuna reazione ufficiale dal governo e dai suoi rappresentanti territoriali.
“La Meloni taglia 88 milioni di euro a Rieti e la sua provincia fermando 450 progetti fondamentali per il futuro del nostro territorio. Mentre i rappresentanti reatini di Fratelli d’Italia mangiano, bevono e si ‘sparano’ selfie tagliando nastri a sagre e in feste varie, il Governo non essendo in grado di gestire i fondi del PNRR decide di toglierli. Vengono così bloccati progetti per contrastare il dissesto idrogeologico (7 milioni di euro), per la messa in sicurezza del territorio (53,5 milioni di euro), per la rigenerazione sociale e urbana (20 milioni di euro) e per le infrastrutture di comunità (7,4 milioni)” lo scrive in una nota il segretario provinciale del Pd di Rieti, Andrea Di Giacobbe.
“Con un colpo di penna il governo guidato dal capo supremo di Fratelli d’Italia, la premier Giorgia Meloni, rinuncia a una quantità di risorse che faticosamente erano state assegnate all’Italia dopo la Pandemia e che sarebbero servite a rafforzare e garantire sviluppo al nostro territorio e alle nostre comunità. Come sempre ci racconteranno che non è colpa loro ma la realtà è che la Meloni è bravissima a urlare e fare propaganda ma non è capace a rispettare gli impegni presi e mantenere le promesse. Dicevano di essere pronti. Purtroppo per l’Italia e gli italiani non lo sono e lo stanno dimostrando giorno dopo giorno” conclude il Pd.
Della vicenda si è occupata Repubblica. Questo l’articolo uscito stamattina sul dorso romano, a firma di Gabriella Cerami.
Interventi pianificati da anni, in epoche diverse, che sembrava avessero trovato la loro strada per l’attuazione grazie al Piano di ripresa e resilienza e che invece ora sono finiti in un limbo. Nicola Zingaretti, che per dieci anni è stato alla guida della Regione Lazio, ne ha seguito l’iter insieme ai Comuni fino all’inserimento di queste opere nel Pnrr e quindi l’ottenimento dei finanziamenti quando a Palazzo Chigi c’era Giuseppe Conte insieme al Pd. Ora lo scenario è totalmente diverso e l’ex governatore, oggi deputato dem, si scaglia contro il governo e contro la nuova Giunta regionale: «Miliardi di euro per migliaia di interventi sono finiti nell’incertezza più totale in attesa di altre improbabili fonti di finanziamento. Adesso rischiano di saltare».
Il Pnrr, a distanza di due anni dalla sua approvazione, è stato modificato su richiesta della Commissione Europea che lo ha valutato carente in alcune sue parti. Tra queste il capitolo dedicato alle infrastrutture energetiche e ai bonus per l’efficientamento delle case. Dunque, per ottenere la terza rata dei finanziamenti, il governo italiano guidato da Giorgia Meloni ha dovuto tagliare ingenti somme di denaro, 15,9 miliardi, su opere già approvate e avviate, spostandole su altro. Nella sola regione Lazio sono 2.534 per un ammontare di un miliardo e 276 milioni di euro. «Quello che il governo Meloni sta facendo sul Pnrr contro i territori è una vergogna», dice ancora Zingaretti: «Colpisce il silenzio complice della Regione e della maggioranza che oggi la governa. Vogliono che questo colpo di mano della destra contro i Comuni e i territori passi sotto silenzio, ma noi non lo permetteremo».
Dunque l’ex governatore chiede «immediata chiarezza sulle fonti di finanziamento per realizzarli». Genericamente l’esecutivo ha sempre detto, anche nelle note ufficiali, che «la copertura arriverà da altre fonti di finanziamento, come il Piano nazionale complementare al Pnrr e i fondi delle politiche di coesione». In quest’ultimo caso si tratterebbe tuttavia di soldi in gran parte già impegnati in altri programmi. Zingaretti fa presente che «Il Pil è in calo e per quanto riguarda la legge di bilancio già si parla di tagli», di conseguenza difficilmente si può immaginare di riparare, attraverso il calderone della legge di stabilità, alla mannaia arrivata sul Pnrr. E poi ancora: «Noi abbiamo bisogno di investimenti per creare crescita. Soprattutto di interventi che aiutino a superare le disuguaglianze sociali. Ora con i tagli al Pnrr vengono meno gli investimenti e questa ipotesi è un disastro perché già oggi il livello di sviluppo è insufficiente». Per l’ex presidente di Regione, pronto alla mobilitazione, «il Lazio in questi anni è cresciuto grazie a politiche di investimento che hanno attratto opportunità. Ora tutti, anche la destra, dovrebbero schierarsi contro queste scelte sciagurate che penalizzano soprattutto i giovani». È un guanto di sfida lanciato all’attuale governatore Francesco Rocca, che oggi dovrà vedersela con una mozione che il Pd illustrerà in Aula per chiedere chiarezza su questi fondi.
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