Walter Sabatini si racconta a Emiliano Grillotti a Leonessa: “Ecco il mio calcio furioso e solitario” | FOTO

Foto: Gianluca VANNICELLI ©

(r.l.) Un successo alla presentazione del libro “Il mio calcio furioso e solitario” dell’ex dirigente sportivo, procuratore di calciatori Walter Sabatini: l’evento si è svolto in occasione del Festival della Lettura a Leonessa, nel chiostro di San Francesco, moderato dal direttore e amico di Sabatini, sopratutto ai tempi della Roma, Emiliano Grillotti. Una chiacchierata intensa, davanti a tanto pubblico e tifosi di calcio, intenti di scoprire i segreti del dirigente nato a Marsciano. Si è parlato anche delle sue ultime esperienze, dalla Roma fino ad arrivare alla sua ultima apparizione nel calcio italiano, portando la Salernitana ad una clamorosa salvezza, dopo un inizio di campionato da incubo.

«Il calcio è una tragedia, con le sue sconfitte mortifere, carriere ribaltate per un calcio d’angolo sbagliato, tiri sbilenchi in tribuna, speranze di intere comunità frantumate. Se Eschilo e Sofocle, o lo stesso Shakespeare, avessero conosciuto il calcio, avrebbero rappresentato le loro tragedie mettendo negli anfiteatri calciatori e allenatori, e il pubblico a rappresentare il coro.»

Sabatini non ha mai temuto di essere considerato eccessivo, visionario, scontroso, persino maledetto. Per lui vita e pallone sono inesorabilmente intrecciati, in una matassa che solo ora ha deciso di dipanare in questo libro intriso del suo stile inconfondibile, scritto in forma di lettera al figlio Santiago ma capace di svariare da Totti a Pasolini, da Pelé a García Márquez, da Spalletti a Joyce. Un racconto da cui emergono tutto il suo genio e tutta la sua sregolatezza, che rievoca senza ipocrisie splendori e miserie dello sport nazionalpopolare per eccellenza. E insieme la storia personale di Sabatini, fatta di momenti drammatici e di fallimenti più che di riconoscimenti: la storia di un uomo tormentato e controcorrente, «cervello di sinistra, corpo di destra», ma rimasto fedele al bambino che durante le estati al mare sognava il clima invernale della Serie A, fra nebbia, stadi e pallone.
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