“Alle 3.36 del 24 agosto di 7 anni fa, una scossa di magnitudo 6.0 squarciò il Centro Italia e il cuore della nostra regione – scrive il presidente della Regione, Francesco Rocca -. Nella mia precedente veste ero lì, insieme alla Protezione Civile: non dimenticherò mai i volti di chi, nel giro di qualche ora, ha perso casa, lavoro, ricordi personali, familiari. Il dolore, però, si è da subito trasformato in una grande macchina di soccorso e della solidarietà che ha visto la partecipazione di tutta l’Italia. Per la Regione Lazio, ma più in generale per il Paese, i Comuni del cratere rappresentano luoghi del cuore che non possiamo dimenticare, al pari delle 299 persone che hanno perso la vita sotto le macerie. La ricostruzione è, per me e per la mia Giunta, una priorità assoluta. Abbiamo previsto, infatti, una delega specifica che l’Assessore Manuela Rinaldi segue con impegno e passione. In sede di bilancio di previsione ho proposto di destinare il 10% dei Fondi Strutturali proprio alla ricostruzione di Amatrice, Accumoli e degli altri Comuni del cratere. Stiamo lavorando, per recuperare il troppo tempo perduto, anche per predisporre specifici bandi che possano offrire risposte immediate e concrete alle popolazioni interessate, anche nel senso di una ripartenza economica e produttiva. Abbiamo potenziato l’Ufficio Speciale alla Ricostruzione del Lazio, attivando una nuova piattaforma per il monitoraggio della ricostruzione pubblica e privata. Tutto questo per restituire alla comunità, in tempi rapidi e senza ricorrere a promesse irrealizzabili, infrastrutture ed edifici. Ma soprattutto la dignità strappata. Già troppo tempo è stato perso. Al pari di questi ultimi, tuttavia, occorrerà ricostruire un senso di comunità, un tessuto sociale che consenta a luoghi di straordinaria bellezza di tornare presto alla normalità. La Regione Lazio sarà sempre accanto alle amministrazioni locali, alle realtà associative, al mondo del Terzo Settore e ai cittadini, accompagnandoli e sostenendoli in questo grande processo di ricostruzione”.
«Il 24 agosto 2016 ha segnato Amatrice e tutto il reatino. Sarà sempre giusto ricordare quanto accaduto. La ricostruzione, però, è ferma ai nastri di partenza, alle 3.36 di quel giorno. I territori del cratere aspettano, pertanto, risposte concrete, affinché non vengano cancellate intere comunità, che negli ultimi anni hanno sentito solo promesse non mantenute o slogan politici che non sono mai stati realizzati». Lo dichiara l’assessore alla Ricostruzione della Regione Lazio, Manuela Rinaldi, in occasione dell’anniversario del sisma 2016 che ha colpito parte della Sabina laziale e delle Marche. «Il tempo delle promesse è finito da molto – continua l’assessore – e credo che sia giunto il momento di fornire risposte possibili e credibili che risolvano anche le criticità che questi luoghi toccano con mano giorno dopo giorno. Occorre pertanto agire con determinazione dopo sette anni di silenzio, e di fronte ad una ricostruzione disorganizzata che ha prodotto solamente la perdita di fiducia da parte dei cittadini verso le istituzioni. Il nostro lavoro, quindi, che costantemente stiamo portando avanti con l’Ufficio speciale alla ricostruzione, ha come obiettivo quello di recuperare quanto perso». «Finalmente la Regione Lazio è tornata a lavorare in questi luoghi e a camminare insieme agli amministratori, ai sindaci e ai tecnici – spiega Rinaldi – Amatrice e le sue sessantanove frazioni sparse per queste montagne, al pari di Accumoli e gli altri borghi, hanno il diritto di rinascere, hanno necessità di risposte e di certezze. Noi, come Regione Lazio, dobbiamo accompagnarle in questo percorso. Oggi si respira un’aria nuova, grazie anche al commissario Guido Castelli che quotidianamente ci accompagna per risolvere questo enorme puzzle della ricostruzione, con un confronto costante e costruttivo». «In un giorno così triste per questo territorio, mi piacerebbe promettere infinite cose, ma non mi sento di farlo – conclude l’assessore – Con il presidente Francesco Rocca ci siamo impegnati dal primo giorno a seguire costantemente le zone del cratere, mettendo la parola fine a una politica piena di promesse e preferendo ad essa una politica di fatti. Per questo motivo mi sento di affermare che c’è ancora molto da lavorare. Noi abbiamo appena iniziato e il mio sogno è quello di rivedere e di rivivere presto la bella Amatrice di un tempo in tutto il suo splendore».
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