Il prossimo 3 agosto, alle ore 21.00 ci sarà a Bacugno nell’area stands di Steccato, lo start-up della XXXVI rassegna interregionale del canto a braccio. Si tratta di un evento poetico di notevole spessore culturale all’insegna dell’amicizia e della cordialità. La poesia di qualsiasi genere ha veicolato, da sempre, messaggi di pace e d’amore tra tutti i popoli della terra. La kermesse, inserita nel contesto dei festeggiamenti di S.Maria della Neve, prevede anche la cerimonia del Toro Ossequioso che s’inginocchia al cospetto della statua della Madonna.
Il “bel” canto a braccio, quale mezzo più idoneo a garantire l’esternazione del sentimento popolare in quanto strumento di comunicazione e di confronto tra diverse culture, accompagna da sempre la vita dei pastori – persone buone, miti e solitarie temprate ai duri sacrifici, ai silenzi austeri delle nostre montagne e, nell’inverno, della maremma – che trascorrono la loro vita nell’accudire le greggi con accanto l’amico fedele per eccellenza: il cane. Fin dai tempi antichi questo mestiere si tramandava di padre in figlio in quanto una volta allevato il gregge quando l’anziano genitore non era più in grado di condurre l’attività veniva sostituito dai figli che avevano ereditati tutti i segreti ed erano quindi in grado di continuare da soli. La storia varia con i tempi in un continuo evolversi di situazioni e, talvolta, tradizioni ma mantiene ferma la natura delle cose; in questo contesto si inseriscono – a pieno titolo – i poeti a braccio, gente umile che dopo una giornata di dura fatica si riunivano tra loro per esercitarsi nel canto in quanto la poesia, quella più spontanea e semplice, è arte che penetra nell’animo e, nello stile fantasioso e garbato degli estempori cantori, appartiene a tutte le età basta saperla sentire e al contempo esprimere. Tradizione vuole che il tascapane del pastore, un uomo schivo e riservato, può essere misero di pane ma non di libri; può apparire un’antitesi strana ma in realtà mostra la sua vera umanità la sua voglia di imparare immerso nella sovrumana quiete della natura; ecco allora che un libro può soddisfare la sua sete di sapere, come dire, il suo pane quotidiano. Oggi – nell’era del computer, la situazione è radicalmente cambiata – i poeti estemporanei, artisti impegnati in vari settori della società con grande bravura e capacità creativa si possono ancora ascoltare in occasioni di feste patronali o altre festose circostanze.
Ad aiutarli nelle diverse esibizioni un buon bicchiere di vino da sempre dei poeti amico. Nell’alta Valle del Velino, del Tronto e dell’Aterno, tra i monti e le valli dell’Appennino centrale e nella Maremma Toscana questa nobile arte è particolarmente sentita poiché tocca le alte vette della cultura e della fantasia popolare ed ha consentito ai poeti improvvisatori di ritagliarsi un proprio spazio creativo in quanto portatori di sapienza e spontaneità popolare. La bella manifestazione canora, volta a dare lustro e splendore ai monti del Lazio reatino, egregiamente organizzata da Lucrezia Calabrese, figlia d’arte, sarà presentata da Mikaela Sciunzi. Tanti e di elevata statura culturale i poeti che si esibiranno: Pietro e Donato De Acutis, Marco Calabrese, Dante Valentini, Francesco Marconi, Giampiero Giamocante, Paolo Santini, Felice Vanni, Alessio Runci, Marcello Patrizi, Berardino Perilli, Ezio Bruni, Stefano Prati ed Emilio Meliani. alla Ciaramella Alessio Di Fabio, assessore all’ambiente del comune di Amatrice. Confidiamo in una vasta partecipazione di pubblico ringraziando fin d’ora gli organizzatori ed auguriamo a tutti buone vacanze.
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