(di Christian Diociaiuti – da RietiLife Free Press) Non ci nascondiamo: c’è un po’ di preoccupazione per i lavoratori ex Lombardini che ora sperano di tornare a pieno regime con Imr. Si perché i piani, stando a quanto comunicato dall’azienda, si sono allungati e sono cambiati: dal produrre componentistica per le fiammanti Lamborghini, faranno altro (per i pezzi delle supercar di Sant’Agata Bolognese si occuperanno i lavoratori di Jesi). E non sono certamente rattristati per quello, ma per il non poter tornare a lavoro quando promesso, ma con un altro anno di slittamento.
Vero, la cassa integrazione è stata confermata, ma non si vive solo di sussidi. Tutto mentre i sindacati vogliono rivedersi con azienda e istituzioni in un tavolo in cui si faccia il punto sui cambiamenti di piano industriale. Le persone interessate da questa incertezza sono una settantina. “Imr – spiegano Fiom, Fim e Uilm prevede di sposate l’impianto di riciclo materiali a Rieti, in aggiunta alle attuali lavorazioni e alla termoformatura che dovrebbe arrivare da Teramo, con un importante investimento di 6 milioni di euro. Questo prevedibilmente comporterà un allungamento dei tempi dei piani industriali, tanto che IMR ha già preventivato la possibilità di chiedere un anno in più di cassa integrazione straordinaria. Di conseguenza, a Rieti è previsto che, entro febbraio 2024 lavorino circa 70 persone, per arrivare a 100 entro fine anno”.
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