Addio Nicola Venanzi, la lettera: “Il mio ricordo del professore”

“Il Prof. Nicola Venanzi entrava in classe in giacca e cravatta, sempre elegante, misurato, composto, con la sua valigetta marrone colma di fogli scritti di suo pugno e di libri, non manuali scolastici, ma libri di classici latini o greci. Senza indugi, iniziava la sua lezione di latino o di greco, parlando con pacatezza e al tempo stesso con passione, sempre in piedi, camminando per l’aula del Liceo classico Marco Terenzio Varrone, davanti ai nostri banchi, e noi, alunni un pò vivaci della classe 3.c dell’anno scolastico 1990-1991, venivamo immediatamente rapiti dalle sue parole, dal suo garbo, dalla sua  gentilezza e dal suo amore per il mondo classico. Osservandolo e ascoltandolo si ritrovava chiaramente il senso della scelta di quel percorso di studi: il Prof. Nicola Venanzi incarnava il mondo delle antiche lettere e lo trasmetteva con umiltà, con pazienza, con amore. E quel mondo ha saputo infondere in noi, allora alunni un po’ inconsapevoli e qualche volta svogliati, oggi professionisti impegnati e appassionati in ambiti diversi, che ci ritroviamo uniti nel ricordo del nostro amato Professore, con stima e ammirazione, ma, ancor di più, con profondo e filiale affetto. Sono diventata un’insegnante anche io, e oggi ritrovo nella memoria frasi e gesti, immagini e situazioni, che mi restituiscono un modello, un esempio, un Maestro che continuerà ad accompagnarmi e a istruirmi. Mi unisco alle figlie Anna Rita e Cristina, così come a tutta la famiglia, in un caloroso abbraccio di condivisione e di partecipazione. Francesca Nobili“.
Foto: RietiLife ©
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