“Truffata e ingannata, ora sono nelle mani dei tempi della giustizia”: l’incredibile storia di un’albergatrice reatina

Riceviamo e pubblichiamo una lettera che una lettrice ha inviato alla Redazione.

“Sono la proprietaria di un albergo al Terminillo, nel giugno del 2014, un parente ci ha presentato un progetto per il mio hotel: fare un conferimento in una società estera del mio immobile e intestare la metà delle quote in una società con sede nel Regno Unito. Ho accettato. Ho chiesto un mutuo di 98mila euro per fare la cartolarizzazione. Sono stata seguita da un avvocato di Roma ma per facilitare le cose, ho delegato il tutto al cugino di mio marito che vive nella Capitale.

Arrivato il mutuo, presso il Monte dei Paschi di Roma sede di via del Nazzareno, il giorno dopo, il cugino di mio marito, svuota il conto corrente, bonificando i soldi al padre, all’avvocato e alla sua compagna. Da quel momento inizia un calvario per me; la banca mi chiede le rate, io non sono in grado di rimetterle perché le avrei pagate con i soldi che mi sarebbero spettati dal conferimento, quindi decido di vendere l’immobile. Messo in mano ad una buona agenzia di Roma, dopo sette mesi arriva l’acquirente: facciamo un rent to buy, quindi ho il 20% del preliminare e 3 mila euro al mese per tre anni. Dopo di che, si va al rogito e sarebbero dovuti arrivare la rimanenza di 232 mila euro- Così facendo sarei riuscita ad estinguere il debito. Questo non è mai successo, l‘acquirente mi ha chiesto una proroga di sei mesi per il rogito, accetto. Convocato al rogito, da un notaio di Rieti, l’acquirente non si è mai presentato.

A quel punto avvio una procedura di annullamento del contratto (visto che da contratto era previsto), ed inizia una mora di 700 euro al giorno, ad oggi 310 mila euro. Iniziate le udienze, il giudice ha detto che per causa di mancanza di organico per covid, ci sarebbero voluti due anni per una vera sentenza. Risultato? Chi sta dentro rimane pur essendo un occupante abusivo senza avere più un titolo e io avevo persone che volevano acquistarlo ma non posso venderlo. La struttura quindi sicuramente andrà all’asta a causa del mutuo e quindi della truffa che ho subito. Il 25 giugno c’è stato il deposito della conclusione della causa, ma il giudice vuole aspettare altri 60 giorni per la sentenza. Tutto questo è assurdo. La giustizia non può avere tempi così lunghi.

Foto: RietiLife ©

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