“La destra reatina ha scelto di non sostenere Liberi Sulla Carta e quindi di farla chiudere. Lo ha ha fatto nel peggiore dei modi dimostrando un inspiegabile disinteresse nei confronti di un’esperienza che in 15 anni aveva fatto della nostra provincia un punto di riferimento per l’industria dell’editoria indipendente grazie a un format capace di coinvolgere e integrare vere e proprie avanguardie con il grande pubblico” lo scrive in una nota il Partito Democratico di Rieti dopo l’annuncio dello stop a Liberi sulla Carta arrivato ieri (leggi).
“La tanto decantata filiera istituzionale della destra reatina, della Regione, passando dalla Provincia per finire ai due principali Comuni, non è riuscita a trovare risorse e sinergie per fare sopravvivere un appuntamento in grado di dare lustro al territorio, in grado di far incontrare e confrontare i reatini non solo con i protagonisti dell’editoria indipendente ma anche personaggi di primo piano del mondo della Letteratura, del Cinema, del Teatro – continua il Pd – Dispiace perché in un recente passato la collaborazione con il Comune di Rieti, sempre governato dalla destra, aveva permesso ai reatini di godere gratuitamente di spettacoli e appuntamenti di grande spessore culturale e di grande rilevanza. Tormentati dal dubbio non ci resta che cercare di comprendere se questa ennesima occasione persa sia dovuta alla conclamata incapacità dei nostri amministratori oppure rientri nel progetto invocato a livello nazionale per far conquistare alla destra quella fantomatica egemonia culturale. Un obiettivo che evidentemente gli riesce difficile raggiungere con iniziative che innalzino il livello e perciò si adoperano a mortificare quelle poche manifestazioni che hanno davvero valenza culturale e che permettono alla gente di formare e far crescere uno spirito critico attraverso il confronto degno di una nazione democraticamente matura e non di un Paese che ha come un ministro che al Premio Strega oltre a votare e giudicare libri che non ha letto non si vergogna a dirlo. Se questo è il primo passo per la candidatura di Rieti a Capitale della Cultura abbiamo il terrore di cosa possa succedere nelle prossime settimane!” conclude il Pd.
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