“Il bilancio consuntivo del 2023 segna un passo indietro nel percorso di risanamento finanziario del Comune di Rieti. Dopo i risultati raggiunti dalla giunta Cicchetti, infatti, il Comune precipita di nuovo nella condizione di deficitarietà strutturale che mette a repentaglio la possibilità di superare lo stato decennale di predissesto dell’Ente”: lo dice il consigliere di #IoCiSto, Antonio Emili.
“Un regime che impone ai cittadini le aliquote massime nel pagamento delle imposte, malgrado la gravità del momento in cui l’inasprirsi del costo della vita minaccia seriamente la tenuta di famiglie e imprese. Eppure, com’è noto, la Giunta Sinibaldi si è avvalsa di una legge per aumentarsi lo stipendio ed ha speso mezzo milione di euro per assumere tra le fila del suo ex comitato elettorale i quattro addetti alle foto ed ai profili social del primo cittadino, in un Comune che ha a disposizione soltanto due operai per la manutenzione di 870 km di strade comunali. Al contempo il Consiglio comunale ha appreso dell’accordo transattivo in virtù del quale, stando a quel che ha riferito in Commissione l’Assessore al bilancio l’Ente ha ridotto del 70 % l’ammontare accertato a carico della Diocesi locale a titolo di imu, ici e tasi per le annualità pregresse. Una vicenda da chiarire alla luce degli atti, dalla quale, tuttavia, sempre in base a quanto dichiarato dall’Assessore Sebastiani emerge l’apparente singolarità di un caso nel quale l’Ente in predissesto rinuncia a incassare centinaia di migliaia di euro sulla scorta di una mera scrittura privata che ad oggi non risulta supportata da una delibera di giunta o di consiglio, da una determina, da un parere o da altro atto idoneo a rendere pubblica e adeguatamente motivata la scelta di abbandonare un introito così importante per le casse comunali. In sostanza ad un anno di distanza dall’insediamento della giunta Sinibaldi il Comune torna in deficit e a migliorare è soltanto la condizione degli amministratori, mentre alla generalità dei cittadini si impone la continuità dei sacrifici, l’aumento della Tari e il tramonto delle speranze di sviluppo legate anche all’attuazione del progetto varato dalla giunta Cicchetti in vista del recupero dell’ex Zuccherificio. Affiora, dunque, un’evidente discontinuità rispetto al centro destra confermato alla guida della città di Rieti, alla luce della quale chi scrive non ha preso parte alla votazione sul consuntivo del 2022, nel solco tracciato dal Sindaco Cicchetti e da chi lo affiancò nell’impresa tesa a rilanciare il capoluogo lavorando a testa bassa e rinunciando ad una parte del proprio stipendio, senza fotografi, senza addetti ai social e senza mai riservare alcun privilegio a sé o ad altri” conclude Emili.
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