L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) ha insignito Amazon Italia del riconoscimento Welcome-Working for refugee integration per il 2022. Da oggi Amazon potrà esibire la speciale icona Welcome-Working for refugee integration, un simbolo distintivo che sottolinea l’impegno dimostrato nel promuovere interventi specifici per l’inserimento di rifugiati all’interno dei suoi ambienti di lavoro e il sostegno nella diffusione di una cultura di inclusione ed equità. Nel corso degli ultimi anni sono stati oltre 200 i profughi che sono stati occupati in Amazon, provenienti da 31 Paesi, tra cui Nigeria, Pakistan, Gambia, Ucraina.
Il riconoscimento ottenuto da UNHCR segue di pochi giorni l’annuncio, in occasione della Giornata mondiale del Rifugiato, dell’impegno da parte dell’azienda ad assumere almeno 5.000 rifugiati in Europa nei prossimi tre anni e ulteriori 5.000 negli Stati Uniti entro il 2024.
“Questo riconoscimento ha per noi un duplice significato: da una parte testimonia la nostra adesione a un modello di società inclusiva in cui siamo impegnati a prevenire e combattere pregiudizi nei confronti dei richiedenti asilo e dei beneficiari di protezione internazionale. Dall’altra conferma la nostra assunzione di responsabilità nella costruzione di una società più sensibile ai bisogni di chi è stato costretto ad abbandonare il proprio paese a causa di guerra, conflitti e persecuzioni”, commenta Lorenzo Barbo, AD Amazon Italia Logistica.
Tra le motivazioni che hanno condotto UNHCR a ritenere Amazon in Italia meritevole del premio Welcome-Working for refugee integration per il 2022, vengono ricordate in particolare l’equità nel trattamento retributivo e le iniziative specifiche che negli ultimi 4 anni, a partire da un progetto di inserimento localizzato a Vercelli sino all’inclusione di rifugiati Ucraini a Passo Corese, hanno coinvolto tutti i centri di distribuzione in Italia.
Proprio nel centro di distribuzione di Vercelli, nel 2019, Amazon ha dato vita ad un progetto pilota in collaborazione con Fondazione Adecco con specifici programmi di inclusione lavorativa rivolti ai rifugiati. Nel 2022, l’azienda ha voluto dare continuità al progetto ampliandolo a candidati di nazionalità ucraina nell’area della provincia di Rieti. Grazie alla collaborazione con istituzioni locali, in particolare la Prefettura di Rieti, associazioni no-profit e agenzie interinali del territorio, è stato progettato un percorso non solo mirato all’inserimento lavorativo in Amazon, ma anche volto ad offrire ai candidati strumenti utili per accrescere il loro potenziale di occupabilità. Un efficace equilibrio tra formazione tecnica e pratica, corsi sulla sicurezza e un supporto sensibile e attento di mediazione culturale e sociale, ha portato all’inserimento di nuovi rifugiati nel centro.
Una di loro è Olena, attualmente assunta come operatrice di magazzino presso il centro di distribuzione Amazon di Passo Corese, che ha raccontato: “Mi trovo molto bene in Amazon, sono tutti molto accoglienti e disponibili. Mi piace il tipo di lavoro, movimentato e sicuramente non noioso. Sto apprendendo molto, anche su come lavorare in sicurezza. Mi sento tranquilla a chiedere se ho bisogno e mi sento coinvolta da tutti nelle attività del giorno. Ho ritrovato una serenità che il posto dal quale venivo non poteva più darmi, lì non ho più una casa o da chi tornare; qui invece io e mia figlia stiamo iniziando una nuova vita. Sono felice soprattutto perché lei si trova bene nella sua nuova scuola, ed è stata la prima a dirmi di non voler andare più via”.
“Ci sono alcuni fatti concreti alla base del successo di Welcome – afferma Chiara Cardoletti, Rappresentante dell’UNHCR per l’Italia, la Santa Sede e San Marino. “Innanzitutto, le imprese italiane hanno costante bisogno di forza lavoro e tantissimi fra i rifugiati che arrivano nel nostro Paese hanno le competenze che il mercato richiede. Al contempo, in piena sintonia con lo spirito del Global Compact, il mondo delle aziende è sempre più pronto a svolgere un ruolo attivo nel promuovere i percorsi di integrazione ed è ormai pienamente consapevole che i rifugiati portano con sé talenti e abilità che generano sviluppo economico a beneficio di tutta la comunità. La nostra economia e più in generale la società nel suo complesso hanno bisogno del loro contributo, anche nella prospettiva di una maggiore sostenibilità delle politiche sociali, dei sistemi sanitari e delle pensioni”.
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