“In quanto Ente in predissesto e strutturalmente deficitario il Comune di Rieti non avrebbe potuto e soprattutto non avrebbe dovuto assumere 4 persone a servizio della segreteria del Sindaco. In Commissione bilancio l’Ass. Sebastiani ha difeso la scelta alla luce del D.l. 13/2023 che offre agli Enti come il nostro la possibilità di conservare i rapporti di collaborazione instaurati ex art. 110 d.lgs n. 267/2000, al fine di agevolare l’attuazione degli investimenti finanziati con il Pnrr”: lo scrive l’ex assessore Antonio Emili, oggi consigliere comunale.
“In pratica secondo Sebastiani il fotografo e i tre addetti a Facebook, ad Instagram ed alle altre relazioni social di Sinibaldi svolgono un lavoro utile alla redazione dei bandi, alla stipula dei contratti, all’elaborazione dei progetti e agli altri adempimenti necessari a mettere a terra le risorse del Pnrr destinate al rilancio della città di Rieti. In verità la delibera di Giunta n. 23 del 16/2/23 e la determina cui si deve l’assunzione dei 4 collaboratori del Sindaco non fanno cenno alcuno al D.l. 13/2023 e all’esigenza di impiegare i neoassunti nell’attuazione dei progetti finanziati con il Pnrr. Vi si legge testualmente la volontà della giunta di adoperare i soldi dei cittadini per allestire un ufficio di segreteria del Sindaco e quel che è in atti trapela anche dai fatti nei quali abbondano i post che ritraggono Sinibaldi alle feste o in altri eventi ignoti alla causa del Pnrr. La foglia di fico del D.l. n. 13/23 non regge. Ma al di là dei profili di legittimità, sul piano dell’opportunità la verità è che la giunta Sinibaldi ha speso mezzo milione di euro per allestire un ufficio propaganda al servizio del Sindaco mentre il caro vita impoverisce i cittadini e in città si diffondono le buche, l’erba alta e altri segni di abbandono. Lo ha fatto attraverso una selezione in esito alla quale il Sindaco stesso ha scelto non uno, ma 4 collaboratori coi quali dividemmo gli sforzi del suo comitato e della sua campagna elettorale. E a pagarne il conto sono i cittadini di Rieti ai quali il Comune in predissesto continua a imporre imposte al massimo ed anche l’aumento della Tari. Se il debito del Comune è tale da infliggere altri sacrifici ai cittadini perché la politica dei selfie si concede il lusso di spendere mezzo milione di euro per lustrare al meglio la propria immagine mediatica ? Chi scrive alla guida dell’Assessorato ai Lavori pubblici ha ottenuto 37 milioni di euro di fondi del Pnrr lavorando a testa bassa senza segretarie, senza fotografi e senza addetti stampa o social. Non sorprende la divergenza con l’Ass. Sebastiani che ha spinto financo in sede giudiziaria la sua opposizione al Sindaco Cicchetti. A stupire è Sinibaldi che ringrazia Cicchetti per i soldi donati alla fontana di Porta Conca ma rifiuta l’insegnamento che lo stesso Cicchetti ha impartito all’attuale Sindaco allorché sì è ridotto lo stipendio e ha rinunciato ai collaboratori, ai posti assegnati, ai telefonini e ad altri privilegi per se e per i propri amici” conclude.
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