“Anche mio padre legato in Pronto Soccorso”: LA LETTERA

(da RietiLife Free Press) Si è alzata l’attenzione pubblica sulla Asl di Rieti, ma soprattutto sul Pronto Soccorso, in particolare dopo la segnalazione, arrivata a RietiLife lunedì, di un uomo che è arrivato a reparto legato mani e piedi (leggi). Una segnalazione a cui Asl ha risposto “gli operatori sanitari dell’Azienda non ‘legano mani e piedi’ dei pazienti, ma applicano le opportune e necessarie misure di contenimento al fine di evitare episodi autolesivi”.

È stata proprio la risposta di Asl a spingere un’altra lettrice di RietiLife a scrivere una lettera per dimostrare che quello non sia stato un caso isolato: “Anche mio padre è stato legato ai polsi – esordisce così la lettera firmata – era completamente nudo nel letto e legato. Entrato in Pronto Soccorso il 10 febbraio, dopo quattro giorni è stato trasferito in reparto (dove ha trovato fortunatamente un ambiente eccellente) con i polsi legati al letto e tumefazioni alle braccia. Così l’ho trovato quando sono andata a fargli visita, in quei quattro giorni (in cui mi era stato richiesto di portargli alcuni medicinali) non gli hanno somministrato i farmaci che mi hanno invece restituito integri”.

La lettrice, nella sua lunga lettera, spiega ancora: “Mi sono rivolta anche al Tribunale dei diritti del malato dato che, oltre ad averlo legato, mio padre stesso ha raccontato di non aver avuto modo nemmeno di bere. Un episodio gravissimo. La risposta che mi ha dato la Asl alle mie lamentele è stata ancora più grave: ‘Il paziente ha tentato più volte di alzarsi dalla barella, era in uno stato di agitazione psicomotoria e disorientato tempo/spazio, situazione che lo esponeva a rischio caduta, pertanto, al fine di tutelare la sua incolumità, si è deciso di contenerlo, in data 14 febbraio. Inoltre, lo stato di demenza senile aggravava di molto il rischio di caduta’. Parlano di una demenza senile, una condizione falsa: mio padre non è affetto da questa patologia, è in piena salute mentale ed era entrato in ospedale per un’insufficienza cardiaca”. Non gli unici motivi per i quali la donna, sconvolta nel ripercorrere ancora una volta quanto accaduto, si è rivolta al Tribunale del Malato e a RietiLife: “Mi ha colpito il fatto che un’infermiera abbia confermato che dal Covid, secondo protocollo, sono obbligati a legare gli anziani. Come pure mi ha colpito la reazione – quando ho provato a scattare foto a mio padre – di una Oss che nel tentativo di togliermi il telefono dalle mani lo ha fatto cadere”.

Episodi inquietanti su cui la Asl e il nuovo commissario saranno chiamati a rispondere e che si legano ad altri episodi controversi e in parallelo a notizie di ottima sanità che contraddistinguono il De Lellis.

RietiLife resta a disposizione per qualsiasi replica e chiarimento. 

Foto: RietiLife ©

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1 Commento

  1. Mia nonna diversi mesi fa è entrata al pronto soccorso con una emorragia dal naso l’hanno fatta cadere e si è rotta il bacino . Logicamente hanno dato la colpa a lei, novantenne,a digiuno dal mattino e completamente spaesata