Riceviamo e pubblichiamo una lunga lettera scritta dal presidente della Proloco Terminillo, Antonio Cavalli, in merito alla riapertura del dispensario farmaceutico sulla montagna reatina per il quale il Comune di Rieti ha aperto un bando (leggi).
“Sono profondamente deluso e arrabbiato nel dovervi informare che il Comune ha deciso di riaprire il dispensario farmaceutico a Pian de Valli ma solo per 20 ore settimanali. Come presidente della Pro Loco Terminillo e in rappresentanza di tutta la comunità di Pian de Valli, ritengo questa decisione del Comune un vero insulto verso i nostri cittadini che meritano un servizio di salute adeguato a tempo pieno. Inizialmente avevamo accolto con favore la notizia della riapertura del dispensario farmaceutico dopo la sua inopportuna delocalizzazione. Tuttavia dopo aver letto il bando sull’albo pretorio, la nostra gioia è stata prontamente sostituita dall’amarezza nel rendersi conto che il Comune ha permesso l’apertura limitata a sole 20 ore settimanali, dimostrando un totale disinteresse verso le esigenze dei residenti” spiega Cavalli.
“Questa decisione è profondamente ingiusta e inaccettabile – continua la lettera – I nostri cittadini di Pian de Valli, che vivono qui tutto l’anno, meritano un servizio completo e accessibile per garantire la loro salute e il loro benessere. Come possiamo accettare che una comunità intera debba affrontare gravi limitazioni sulla propria salute e sicurezza? Il Comune ha il dovere di tutelare gli interessi dei suoi cittadini, ma sembra aver fallito miseramente in questa occasione. La delocalizzazione della farmacia senza garantire un’alternativa valida e adeguata è stata un’azione irresponsabile da parte del Comune. I nostri residenti si sono ritrovati privati all’improvviso di un servizio essenziale, senza alcuna considerazione per le loro necessità. È inconcepibile che il Comune abbia agito in modo così prematuro, permettendo la delocalizzazione della farmacia senza una pianificazione adeguata per garantire un servizio continuativo ai nostri cittadini. La pubblicazione tardiva del bando sembra essere solo un tentativo di mascherare l’errore commesso inizialmente”.
“Chiedo al Comune – aggiunge – di assumersi la piena responsabilità di questa situazione inaccettabile. Non possiamo tollerare che il benessere e la salute dei nostri cittadini siano messi in secondo piano. È assolutamente necessario garantire un accesso completo e adeguato alla farmacia a Pian de Valli, affinché i residenti possano ricevere i farmaci e le cure di cui hanno bisogno senza subire ingiuste limitazioni. Inoltre, vorrei evidenziare che di recente sono state aperte nuove farmacie in frazioni più piccole e meno frequentate del Terminillo. Questa situazione rende ancora più ingiusta la decisione del Comune di dare la possibilità di un’apertura del dispensario a Pian de Valli a sole 20 ore settimanali. Se il Comune è in grado di imporsi per fornire un servizio farmaceutico completo in queste frazioni meno popolate, non riesco a comprendere il motivo per cui non si possa fare altrettanto per una località come Pian de Valli, che ospita residenti a tempo pieno e accoglie un numero significativo di visitatori durante tutto l’anno. La disparità nella distribuzione dei servizi sanitari è un motivo di ulteriore frustrazione e indignazione per la comunità di Pian de Valli. Chiedo un trattamento equo e l’accesso paritario a un servizio farmaceutico completo, indipendentemente dalle dimensioni o dalla frequenza della frazione. Ogni residente, indipendentemente dalla sua ubicazione geografica, ha il diritto di avere accesso ai farmaci e alle cure necessarie per preservare la propria salute”.
“Come presidente della ProLoco Terminillo – conclude Cavalli – sollecito il Comune a riconsiderare questa decisione discriminatoria e a lavorare immediatamente per garantire che tutti i residenti di Pian de Valli abbiano un accesso adeguato ai servizi farmaceutici. Non possiamo permettere che la salute dei nostri cittadini sia messa a rischio a causa di scelte amministrative discutibili. Chiedo un trattamento equo e una revisione immediata delle politiche che influenzano il servizio sanitario nella nostra comunità”.
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