Devastati oltre 600 ettari di terreni agricoli a Magliano Sabina dalla violenta grandinata, che si è abbattuta su Rieti e provincia. Secondo una prima stima della federazione provinciale di Coldiretti, i danni ammontano ad oltre 900 mila euro. Un bilancio che è destinato a salire nei prossimi giorni. Distrutte le colture di mais, erba medica, cereali, vigneti e uliveti, oltre agli erbai. Inevitabile la richiesta dello stato di calamità, per la quale si è già attivato il sindaco di Magliano Sabina, Giulio Falcetta.
“Una situazione che rischia di compromettere seriamente i raccolti del nostro territorio – spiega il presidente di Coldiretti Rieti, Alan Risolo – con pesanti ripercussioni per le nostre aziende, già colpite dalle numerose difficoltà che si sono susseguite in questi anni, dalla pandemia all’aumento dei costi delle materie prime, fino ai cambiamenti climatici. La zona maggiormente colpita è stata quella di Magliano Sabina, dove lo scenario è decisamente preoccupante”.
Le ripercussioni dei danneggiamenti cadranno su diversi settori dell’agricoltura, tra cui la zootecnia.
“Le aziende avranno grosse difficoltà – presidente della sezione di Coldiretti a Magliano Sabina, Federico Nesta – anche per l’alimentazione del bestiame a causa delle coltivazioni foraggere andate distrutte”.
La richiesta di Coldiretti Rieti è quella dello stato di calamità per supportare le aziende colpite. “Abbiamo subito chiamato il sindaco di Magliano Sabina, Giulio Falcetta – spiega il direttore di Coldiretti Roma, Giuseppe Casu – il quale ci ha confermato di essersi già attivato per avviare le procedure necessarie a chiedere lo stato di calamità, fondamentale a seguito degli ingenti danni registrati e ancora in via di quantificazione, per dare un sostegno alle nostre aziende agricole”.
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