(c.c.) Paura ed incertezza per i 74 dipendenti della Lombardini, che non sono ancora stati reintegrati in Imr. Una situazione di stallo che preoccupa i sindacati i quali lanciano l’allarme. Sono stati riammessi solamente 31 lavoratori e i restanti 74 sono ancora in attesa e a dicembre 2023 scade la cassa integrazione. “Abbiamo sollecitato un incontro – il 24 maggio – con l’azienda per cercare di capire la situazione attuale. Ancora tanti dipendenti sono in cassa integrazione e se non si velocizzano i tempi rischiano di rimanere senza uno stipendio dopo dicembre 2023, continuiamo ad essere ottimisti ma si deve velocizzare il tutto” ha commentato il segretario della Fiom Lazio e Rieti, Luigi D’Antonio al Corriere di Rieti.
Come si è arrivati a questa situazione? Facciamo un passo indietro: la Lombardini nel dicembre 2021 ha deciso di non investire più nella sede reatina ed è subentrata la Imr – azienda che si occupa sempre di automotive – che ha, di fatto, riaperto i battenti e grazie ad un accordo ha garantito il riassorbimento degli oltre 100 dipendenti rimasti a Rieti. Di mezzo la pandemia e la guerra ancora in atto ha messo in difficoltà l’azienda, con sede centrale a Carate Brianza, ma che ha garantito e tranquillizzato i sindacati sull’assorbimento degli operai in cassa integrazione. L’ottimismo rimane ma il tempo stringe. E dicembre non è poi così lontano.
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