“Sebbene sia patrimonio comune la notizia dell’aumento dell’otto per cento della Tari, che tradotto in cifre significherà circa cinquanta euro in più a famiglia rispetto al 2022, non tutti ricordano che la tassa sui rifiuti era già aumentata lo scorso anno”. Lo dice Alberto Paolucci, Segretario generale della Uil di Rieti e della Sabina Romana.
“Nello studio recentemente elaborato dal Servizio Lavoro Coesione e Territorio del sindacato e svolto in 107 capoluoghi di provincia del Paese – ricorda Paolucci – ritroviamo i costi medi degli anni precedenti e così scopriamo la lenta ma progressiva crescita di questo tributo: se nel 2021 una famiglia reatina tipo di quattro persone, con una casa di circa 80 metri quadrati e un reddito Isee di 25mila euro, aveva sborsato 322 euro di tari, nel 2022 si era già ritrovata a sborsarne 336 euro”.
“Tra le province laziali Frosinone la tassa sui rifiuti ha registrato un andamento decrescente, passando così da 345 euro nel 2021 a 317 nel 2022. Così come a Latina, da 389 euro del 2021 a 382 nel 2022. Mentre a Viterbo il confronto tra i due anni ha fatto registrare una impennata, da 280 a 361 euro. Spulciando invece nelle città a noi vicine anche se oltre i confini della regione – aggiunge il sindacalista reatino – notiamo come a L’Aquila l’importo medio della tassa sui rifiuti sia rimasto invariato, con una cifra di 417 euro. Identica situazione a Terni, con un importo medio di 326, dieci euro in meno rispetto alla media reatina”.
“I tributi nella nostra provincia tornano a salire – conclude Paolucci – volano alle stelle anche gli importi delle bollette di luce e gas, mentre il lavoro resta un illustre sconosciuto, basti pensare che dal 2021 al 2022 nella nostra provincia sono andati in fumo mille posti di lavoro. E’ un’amara constatazione, questa, che però ci spinge a non mollare e a chiedere alle istituzioni interventi strutturali per contrastare l’inflazione, creare lavoro stabile e di qualità, rilanciare il territorio attraverso investimenti strutturali”.