Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un lettore attento di RietiLife che vuole denunciare una situazione di possibile truffa ai danni di tutti i reatini.
“Ogni volta che ordini cibo a domicilio potresti essere vittima di una truffa. Ti è mai capitato di ordinare una pizza o un panino con l’applicazione di Glovo e poi ricevere un messaggio o una telefonata dal rider che ti chiede con diverse scuse il tuo numero di telefono personale? Poi il tuo ordine risulta consegnato molto prima che il rider arrivi da te? Poco prima della consegna ti arriva una telefonata dal numero personale del rider con richiesta di scendere e non dal numero di Glovo con prefisso 02? Quando vedi il rider è una persona diversa rispetto alla foto che tu hai sull’applicazione? Se hai risposto sì ad almeno una di queste domande vuol dire che sei stato vittima di una truffa molto diffusa tra alcuni rider reatini e che viene purtroppo praticata anche in altre città italiane” si legge nella lettera.
“L’algoritmo di Glovo favorisce i rider che effettuano più consegne in un’ora, che hanno così la possibilità di incrementare le ore di lavoro e di conseguenza i loro guadagni. Alcuni rider hanno escogitato un sistema truffaldino per aumentare le consegne. Questo sistema danneggia il cliente, il locale, i rider onesti e la stessa Glovo” prosegue la lettera.
“Un rider – continua il lettore – che ha un suo account regolare, recluta al suo servizio altri rider che non hanno i documenti per poter lavorare, li paga in nero circa 15/20 euro al giorno e li sfrutta per fare le consegne a suo nome. Il rider titolare dell’account ritira l’ordine, chiede il numero di telefono al cliente, mette l’ordine come consegnato così può ricevere un altro ordine, consegna il cibo a un suo lavoratore ed è subito pronto a ritirare un secondo, terzo, o anche quarto ordine prima che il primo sia giunto a destinazione. Lo scambio del cibo tra il rider e i suoi lavoratori avviene in luoghi nascosti e in modo furtivo. Le confezioni vengono spesso appoggiate per terra. Alcuni centri di scambio del cibo sono piazza Beata Colomba, piazza Marconi e piazza Bachelet”.
“I rider disonesti chiedono il numero di telefono al cliente perché una volta che l’ordine risulta consegnato nell’applicazione, il rider non può più contattare il cliente. Alcuni rider telefonano al cliente dicendo che il locale è molto in ritardo con la consegna dell’ordine, che ci vorrà molto tempo e chiedono il numero di telefono. In realtà il locale consegna l’ordine in tempo, ma il rider è impegnato nella consegna di altri due o tre ordini. Sono diversi i problemi che presenta questo sistema truffaldino. I rider che lavorano in nero e sfruttati non hanno effettuato la formazione predisposta da Glovo prima dell’inizio del rapporto di collaborazione. Nello scambio del cibo tra i rider scarseggia l’igiene e il cibo viene spesso consegnato freddo o in cattive condizioni. I rider disonesti violano la privacy del cliente chiedendo un dato personale come il numero di cellulare, se il rider rispetta le regole di Glovo non ha la possibilità di vedere il numero del cliente e il cliente non vede il numero del rider. Il contratto di Glovo proibisce ai rider di chiedere il numero di telefono ai clienti” si legge ancora.
“Nell’ultimo periodo si è aggiunto un ulteriore grado di violazione della privacy, alcuni rider hanno iniziato a memorizzare i numeri di cellulare dei clienti e li scambiano con i loro colleghi nome, indirizzo e telefono dei clienti. I rider disonesti hanno visto con questo sistema lievitare i loro guadagni mensili, invece i rider onesti che lavorano rispettando le regole, vittime di questo sistema truffaldino, hanno visto diminuire le ore in cui possono lavorare e scendere drasticamente i propri guadagni. Glovo ad oggi non sta facendo niente per impedire questi comportamenti illegali, anche se avrebbe a sua disposizione diversi semplici sistemi di controllo. Il cliente invece può segnalare per iscritto, chiamare l’assistenza clienti, o effettuare recensione negativa se il rider chiede il numero di telefono, se l’ordine risulta consegnato prima dell’arrivo del rider, o se chi consegna è una persona diversa rispetto alla foto dell’applicazione. Anche i locali possono fare qualcosa: possono segnalare a Glovo se la persona che ritira l’ordine non corrisponde alla foto dell’applicazione e se un solo rider ritira più di due ordini consecutivamente o nel giro di pochissimo tempo. Anche le forze dell’ordine potrebbero fare il possibile per fermare comportamenti eventualmente rilevanti su piano amministrativo e penale, come già accaduto alcune settimane fa. In realtà in caso di irregolarità Glovo può istituire una task force collaborando con le autorità competenti che in questo modo avrebbero tutti gli strumenti per verificare la presenza di comportamenti scorretti. Ad oggi però purtroppo non ci sono segnali in tal senso da parte di Glovo. L’augurio è che tutte le parti interessate non permettano il radicarsi e il consolidarsi di pratiche di irregolarità, di illegalità, di sfruttamento e di disonestà nella nostra città” conclude la lettera.
Foto: RietiLife ©
non puoi contrassegnare un ordine con consegnato se non sei tu personalmente davanti a casa del cliente con lo smartphone in cui è presente l’account del titolare.. il sistema di tracciamento del gps impedisce l’operazione.. non c’è nessun modo di bypassare questo metodo perché anche le applicazioni come fake GPS o simili vengono rilevate dal sistema..