Foto: Emiliano GRILLOTTI ©
(ch.di.) Eccolo: maestoso e nudo. Non è un David di Michelangelo, ma lo stadio Raul Guidobaldi, che da ormai due settimane è oggetto di lavori. Si sta rifacendo la nuova pista: sarà blu, di marca Conica come quelle di Zurigo Montecarlo (oltre che del pistino coperto, appena rifatto). La nuova pista è un salto nel futuro per Rieti: non solo per gli eventi in programma – su tutti gli Europei U18 del 2026, assegnati per risarcire quelli annullati nel 2020 e 2021 – ma anche per quelli che verranno e che potranno esser organizzati. Solo la scorsa estate Rieti ha accolto i Tricolori assoluti, col top dell’atletica (ricordate Jacobs e Tamberi), senza dimenticare quelli giovanili, una tappa obbligatoria per il movimento nazionale. Gli obiettivi per il Guidobaldi sono ambiziosi, perché oltre alla pista, tra spogliatoi rinnovati, illuminazione (a led e fotovoltaica) di ultima generazione, il Comune di Rieti pensa a una tribuna coperta lì dove ora c’è una Terminillo senza volta superiore, e a una foresteria, non certo inutile per gli eventi e, perché no, raduni di ogni tenore.
Stiamo volando con la fantasia, ma la certezza che Rieti sia riferimento per l’atletica è inappellabile. Anche perché ci si prepara agli Europei 2024, di casa all’Olimpico di Roma, in cui per forza un satellite come Rieti – in un momento storico in cui gli impianti di atletica nella Capitale non sono tantissimi – sarà a disposizione per le nazionali di tutto il continente. La nuova pista sarà pronta ad agosto, giusto in tempo per qualche evento di fine stagione, post-mondiali. Innanzitutto targati FIDAL nazionale o FIDAL Lazio, e poi chissà. >In pentola bollono diverse possibilità, che per ora rimangono tali senza fasciarsi la testa. Prima di quelli, si faccia sulla pista tutto bene e con i tempi giusti. D’altronde Rieti, con l’atletica, non è mai rimasta delusa. Non lo sarà neanche questa volta, mettendo un piede nello sport del futuro.