(di Martina Grillotti e Christian Diociaiuti) Sono Mauro Fabrizi (63 anni, di Rieti) e Lidia Santini (47 anni, di Roma) le due vittime del tragico incidente avvenuto ieri sulla Salaria. Torna prepotente sulle cronache la zona del km 60 sulla Salaria, già tristemente nota per morti e feriti gravi in incidenti stradali su una consolare che da tempo chiede un adeguamento in termini di sicurezza.
Ieri, nel primo pomeriggio, lo scontro che è costato la vita a Fabrizi e Santini e ha causato altri tre feriti, tra cui la figlia ancora minorenne della 47enne capitolina. Sul posto anche l’eliambulanza e strada bloccata per ore. La città ha chiuso la giornata di venerdì prima chiedendosi chi fossero le due vittime, poi stringendosi nel cordoglio, fluito sui social con tanti messaggi di ricordo, man mano che si diffondeva la notizia.
Il 63enne reatino Mauro Fabrizi, molto conosciuto in città, si occupava in proprio di sistemi di sicurezza, antinfortunistica e impianti elettrici. Lascia la moglie e due figlie. Tantissimi i messaggi per ricordare le sue doti professionali e umane: sui social Mauro mostrava orgoglioso le foto con la famiglia, in particolare con le figlie. Il furgoncino della ditta, nell’impatto, è finito sul guard rail. Un impatto violento, che gli ha causato lesioni gravissime. I sanitari non hanno potuto fare nulla.
Lidia Santini, 47 anni, romana, residente a Monterotondo, era proprietaria di un centro estetico. Anche per lei non c’è stato niente da fare. Su instagram e su facebook le foto del salone di bellezza, i selfie, le foto con le due giovani figlie, le tecniche per fare unghie bellissime e trattamenti estetici professionali. Nelle ultime ore cuori e messaggi sulla sua bacheca, mentre sono ancora attive le ultime storie postate. Una frase filosofica “Il cambiamento è nel qui e ora. Il resto è solo illusione” e anche l’avviso che il centro estetico alle 17 di venerdì sarebbe stato chiuso per i trattamenti tradizionali, perché prenotato per un beauty party. Lidia a quell’appuntamento di lavoro non è mai arrivata: la sua auto è rimasta distrutta nello schianto e lei ha perso la vita praticamente sul colpo.
Due vite e due famiglie tragicamente spezzate. I feriti, a quanto risulta, non versano in pericolo di vita, ma per uno di loro si è reso necessario, sin da subito, il trasporto d’urgenza al Policlinico Gemelli di Roma. Come sia avvenuto l’incidente è al vaglio delle autorità, in particolare della Polizia Stradale, sul posto assieme a Vigili del Fuoco, 118, Carabinieri. Proprio nel luogo dello schianto da qualche settimana è spuntato, sulla corsia verso Rieti, un autovelox – non ancora attivo (leggi) – e c’è da ricordare che al momento dell’incidente pioveva molto. Va tutto considerato, oltre a possibili manovre non consentite, visibilità ridotta, fondo stradale viscido. Come va ricordato che la Salaria è un cimitero di pendolari, turisti, reatini e non che si spostavano solamente e che tra quelle curve e quei rettilinei hanno trovato la morte.
Foto: Fb – Ig ©
Pur con profondo dolore per le persone decedute mi duole constatare che nessun giornale parla mai della vea ragione degli incidenti. Solo e sempre la velocità! Io viaggio molto e posso solo dire che ogni giorno il ogni momento vedo l’incoscienza del 100% degli automobilisti che sfrecciano al massimo che possono alla rincorsa folle della morte. Una follia generalizzata. Le strade non sono pericolose ma noi uomini.