“Le sorgenti del Peschiera Le Capore forniscono acqua di qualità alla Capitale da quasi un secolo. Il nostro oro blu viaggia per più di cento chilometri per dissetare ogni giorno milioni di persone. Cosa abbiamo ottenuto in cambio? Dopo anni di mobilitazione si è giunti all’accordo con la giunta Zingaretti sul ristoro economico per i Comuni del territorio con una cifra di 224 milioni in 30 anni. Accadeva nel 2018. Siamo nel 2023, ma le ricadute di quella pioggia di euro non sono ancora visibili alla collettività”. Lo dice Alberto Paolucci, Segretario generale della Uil di Rieti e della Sabina Romana.
“In questi giorni è tornato di attualità il dibattito su uno tra gli interventi predisposti da Acea, quello che prevede il raddoppio dell’acquedotto da realizzare attraverso una galleria di circa 27 chilometri che dalle sorgenti del Peschiera arriverà al nodo di Salisano – ricorda il sindacalista – E’ chiaro che un’opera così imponente dovrà rispettare tutti i criteri di sostenibilità ambientale, con l’espletamento delle relative procedure. Dopo aver scongiurato rischi e danni per l’ambiente, si dovrà poi procedere a rinegoziare l’accordo economico di sfruttamento delle acque”.
“Ma non solo – conclude Paolucci – Anche l’utilizzo del ristoro dovrà essere più elastico, perché se è vero che il nostro oro blu non può essere disperso dalle perdite nella rete comunale e provinciale e che intere aree del territorio sono ancora senza fogne, è altrettanto vero che quei miliardi che torneranno indietro per aver assicurato acqua alla Capitale d’Italia, a molti Comuni della bassa Sabina e anche a Fiumicino e Civitavecchia, dovranno essere utilizzati per finanziare progetti di pubblica utilità. E tutta la provincia reatina di progetti di questa portata ne ha bisogno, basti pensare al raddoppio di tutta la Salaria e alla ferrovia Rieti e Roma”.
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