(di Riccardo Fabi e Christian Diociaiuti) Una lezione di legalità, un incontro costruito sulle basi del libro “Fuori dal sistema” che ha solleticato la curiosità di un folto gruppo di studenti del Celestino Rosatelli di Rieti. L’ex sindaco di Napoli ed ex magistrato, Luigi De Magistris, a Rieti per incontrare il mondo della scuola e in particolare studentesse e studenti dell’istituto di viale Fassini, coordinati dalla professoressa Angela Marcelletti.
“Non perdete mai la libertà” ha esordito De Magistris, che ha toccato i temi della scuola, delle mafie, dei grandi simboli di lotta alla criminalità organizzata. “La scuola ti insegna a vivere in ‘direzione ostinata e contraria’, ti deve formare e aprire lo sguardo sulla vita e sulle scelte da fare – ha ricordato De Magistris, 55 anni – Il mio amore per la Costituzione? Oltre a mio padre, me l’hanno trasmesso Paolo Borsellino e Giovanni Falcone. Loro mi hanno insegnato molto nella vita. Ho consegnato gli scritti del corso della magistratura nel maggio 1992 nelle mani di Francesca Morvillo, la moglie di Falcone, sono stati l’ultimo a consegnare il tema per diventare magistrato. Quel giorno ho visto arrivare la macchina di Giovanni Falcone. È passata davanti a me la sagoma di un eroe, di un simbolo, un baluardo, il più protetto. Eppure il giorno dopo ci sarebbe stata la strage di Capaci. L’età media dei magistrati in quegli anni – aggiunge De Magistris – era di 28 anni, reggevamo lo stato contro la mafia. La difficoltà di quegli anni era soprattutto fidarsi: da una parte la mafia che ti voleva far fuori, dall’altra qualcuno nelle istituzioni. Ho due libri sul mio comodino – ha rivelato il magistrato – la Costituzione e il Vangelo. Due fari, uno spirituale e uno laico. Ma se gli esseri umani capissero che la parola più facile da capire è l’amore, il mondo sarebbe diverso. Ho dei valori forti, che si trovano nella Costituzione ma che devi avere dentro in modo spirituale. Non bisogna fare sempre dei calcoli, lanciare il cuore oltre l’ostacolo”.
Poi un punto sulle mafie: “La mafia non spara più ma non è sparita, c’è, esiste ancora. Entra ovunque nelle istituzioni, nelle amministrazioni e continua ad esserci nel nostro paese come un’economia parallela. La ‘Ndrangheta è fortissima, è arrivata in tutto il centro nord. La Camorra? Si spartisce il territorio campano”.
Il libro, così come si legge su Ibs”
«Mi è stato impedito di proseguire il mio lavoro di magistrato fedele alla costituzione, ma mi sono rialzato, cercando di applicare la nostra carta fondamentale in un altro modo. Si può essere nelle istituzioni e fuori dal sistema: il potere può e deve essere messo al servizio dei senza potere.» La storia di Luigi de Magistris è la storia di un uomo delle istituzioni che è stato tradito, più volte, dalle istituzioni. Giovane magistrato fedele alla Costituzione, dalla prima linea della Calabria si ritrova a indagare su un inquietante intreccio di corruzione, mafie, logge e lobby radicate nello Stato. Un sistema che depreda il denaro pubblico e coinvolge politici sia di centrodestra sia di centrosinistra, grandi imprese, settori della magistratura e delle forze dell’ordine, con il collante della massoneria deviata. Giunto al cuore del sistema, de Magistris viene travolto da interrogazioni parlamentari, ispezioni, procedimenti disciplinari e penali, bombardamenti istituzionali fin dai vertici più alti dello Stato. E quando infine gli viene strappata la toga di dosso, l’allora presidente dell’Associazione nazionale magistrati Luca Palamara commenta: «Il sistema ha dimostrato di avere gli anticorpi». Ma de Magistris ha proseguito in direzione ostinata e contraria, dimostrando che si può stare nelle istituzioni ma fuori dal sistema. Nel 2011 viene eletto sindaco di Napoli contro tutto e tutti. Una rivoluzione che ha trasformato Napoli nella città dell’acqua pubblica, dei beni comuni, del riscatto culturale e turistico, sconfiggendo l’emergenza rifiuti, le inflitrazioni della camorra e l’ostilità dei partiti, dei governi e della regione Campania. Fuori dal sistema è il racconto di una vita dedicata al bene comune, senza mai cedere a compromessi. Ma è anche uno sguardo rivolto al futuro del Paese, oppresso non solo dal sistema criminale che de Magistris ha combattuto da pm, ma anche da un pensiero unico liberista a cui urge proporre un’alternativa. È tempo che tutti i non allineati al sistema si uniscano per l’ambiente, la dignità del lavoro, la pace, la lotta alle mafie, la sanità e la scuola pubblica.
Foto: Riccardo FABI ©