(di Christian Diociaiuti – da RietiLife Free Press) 24 marzo 2016. I primi giorni di quella calda primavera sull’argine del Velino sono diventati gelati: “Andrea Milardi è morto”. Sul camposcuola è sceso un velo di silenzio, lo stesso prima dello sparo dello start di una gara dei 100. Un silenzio durato giorni, che mette i brividi al solo ripensarci anche sette anni dopo. Il papà dell’atletica reatina, della Studentesca, dello sport giovanile e scolastico, di un metodo replicato e copiato (non sempre con successo) ovunque, se ne era andato. Portando via con sé le carezze e quella risata inconfondibile, le sfuriate, i telegrafici “Non famo cazzate” prima di ogni gara, i “vieni a fare atletica”, le navette con il motorino col casco spesso slacciato.
Presidente di FIDAL Lazio per tre mandati, delegato Coni Rieti, coordinatore di educazione fisica, tecnico di mezzofondo: oltre le etichette Andrea Milardi era LO SPORT, una istituzione nel vero senso della parola. A lui, oltre che il Premio Sportivo dell’Anno RietiLife, è intitolato il ponte davanti allo stadio alla Giorlandina. Un po’ poco – ancora – per uno che il ponte tra le generazioni l’ha fatto per una vita. Perché se centinaia di atleti hanno fatto dello sport il pane quotidiano, è merito suo. Se in tanti si sono tenuti lontani da una vita sregolata, è tutto un suo fregio. Un qualcosa che – tre le altre cose di Andrea Milardi – lo ha reso immortale. Non è un caso che proprio oggi 2000 tra bambine, bambini, ragazze e ragazzi dalla terza elementare alla terza media tornino ad animare il Trofeo Don Bosco al camposcuola, una delle manifestazioni più amate da Andrea Milardi, evento emblema del lavoro che si fa sull’atletica reatina da sempre, da quando nel 1975 fondò – col supporto di Raul Guidobaldi – l’Atletica Studentesca che oggi porta il suo nome. La gara campestre al camposcuola torna dopo quattro anni di assenza ed è riservata ai nati tra il 2009 e il 2014 organizzata l’Ufficio di Educazione Fisica, in collaborazione con l’Atletica Studentesca, la FIDAL Rieti e grazie all’ausilio del Comune di Rieti.
Sarà una delle ultime uscite del Guidobaldi come lo abbiamo conosciuto negli ultimi 10 anni: tra i fondi del Pnrr e lo stanziamento regionale, infatti, arriverà la nuova pista, funzionale per gli eventi tricolori (soprattutto giovanili, ma anche assoluti) che Rieti ospita annualmente e per gli Europei U18 del 2026, quando il futuro dell’atletica continentale sarà di nuovo qui. La nuova pista sarà di marca Conica, azienda svizzera di Schaffhausen che – tra le altre – ha firmato la pista di Zurigo dove si corre il Weltklasse Meeting. Solo per il track (e le pedane) sono stati stanziati 1,5 milioni, che si sommano agli interventi di efficientamento energetico della struttura pagati col Pnrr. I lavori inizieranno a fine aprile e dureranno per tutta l’estate, con la speranza di godersi qualche evento a fine stagione, magri con i big che hanno primeggiato ai Mondiali di Budapest. Andrea Milardi starebbe già scalpitando, con il labbro imbronciato inconfondibile, a scrutare a bordo pista ogni movimento degli operai, immaginando già un giovane mezzofondista in azione.
Riproponiamo la puntata di Linea 101 con Andrea Milardi (andò in onda nel 2015, conduzione di Germano D’Ambrosio)
Foto: Emiliano GRILLOTTI ©