La Pace non è un’utopia. È indubbiamente questo il messaggio che i tre relatori sono riusciti a trasmettere ai 180 studenti iscritti al concorso Filosofia e Natura dal tema “La natura della Pace e la pace della Natura”, nel corso del secondo appuntamento formativo coordinato dal prof. Alessio Valloni, svolto nella mattina del 10 marzo all’Auditorium di santa Scolastica offerto dalla Fondazione Varrone, partner storico del concorso. Il concorso, giunto alla settima edizione, sostenuto da molte realtà locali, è ormai un evento atteso dal mondo della scuola reatina.
Negli anni è riuscito a catalizzare l’interesse e l’impegno di tanti studenti e docenti che trovano, nella formula ideata, una modalità originale per trattare e dibattere temi di filosofia, la loro attualizzazione, l’approccio ad un’attività di ricerca e conoscenza del territorio locale e lo sviluppo e la personalizzazione di un pensiero critico e riflessivo. L’incontro, aperto dai saluti e i ringraziamenti della prof. ssa Stefania Santarelli e della prof.ssa Maria Rita Pitoni, consigliera della Fondazione Varrone, ha permesso un confronto diretto e sincero tra gli studenti e i relatori che, raccontando la loro personale esperienza umana e professionale, hanno catturato l’attenzione dei giovani presenti tanto da indurli a porre numerose e impegnative domande nel corso del dibattito. Fabiana Cruciani, Dirigente scolastica, coordinatrice della rete di scuole di Pace, ha sottolineato la grande potenzialità ed efficacia della scuola nell’ambito del territorio locale, per attivare, mediante progetti e iniziative, virtuosi processi e dinamiche per costruire e diffondere la cultura della Pace. La scuola è quindi un presidio di cittadinanza, quella dimensione in cui tutti dobbiamo ritrovarci e nella quale sentirci un’unica comunità in cammino.
Flavio Lotti, coordinatore della marcia per la Pace Perugia-Assisi, ha spiegato agli studenti il come e il perché del suo impegno in campo civile e nel mondo del volontariato, comunicando loro che tutti possiamo essere protagonisti dei processi di cambiamento e trasformazione della società, e i giovani sono certamente coloro che più di altri, dovrebbero sentirsi chiamati ad esprimere, concretamente, la propria testimonianza a favore della costruzione della Pace. Andare quindi oltre le proprie presunte sicurezze, anche quelle professionali, per trovare uno spazio nella propria vita da dedicare al bene comune, è un messaggio che ha fatto breccia nel cuore dei tanti presenti. Il tema della “precarietà” delle certezze è stato al centro dell’intervento di Vito D’Ettorre, giornalista di TV2000, inviato di guerra in terra Ucraina.
D’Ettorre ha narrato la sua esperienza scorrendo e commentando le foto scattate nel corso della sua presenza in Ucraina, mostrando il volto concreto, reale, quotidiano della vita di persone che in questo momento stanno facendo i conti con la privazione delle essenziali comodità, con la paura che in un attimo la propria vita può cambiare inesorabilmente, con il dolore della perdita di persone care, del confronto, purtroppo giornaliero, con la ferocia e la violenza di apparati militari votati solo alla distruzione del “nemico”. Dalle parole degli intervistati, dentro questa terribile realtà mostrata senza veli dal giovane giornalista, emerge però l’irriducibile volontà di costruire la Pace, con la condivisione del poco che si possiede, fosse anche una debole ed empatica capacità di credere e sperare in un mondo diverso, migliore, in cui la guerra termini e ci si riconosca tutti fratelli, appartenenti all’unica grande famiglia umana. Le applaudite parole di Sergio Mattarella, dirette al mondo della scuola in occasione dell’inaugurazione dell’anno scolastico 2017/2018, riportate fedelmente dal coordinatore della giornata, con le quali si richiama con forza il ruolo della scuola nel disegnare il futuro del paese, hanno chiuso l’intensa mattinata che certamente rimarrà nella storia e nei ricordi dei tanti intervenuti.
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