Il progetto SAI dell’Unione dei Comuni Alta Sabina che ospita dal 2004 rifugiati provenienti da diversi paesi del mondo, oltre all’accoglienza svolge attività di sensibilizzazione per migliorare la conoscenza del fenomeno migratorio e delle culture di provenienza dei rifugiati. Il giorno 24 marzo 2023 alle ore 18,30 lo staff della cooperativa Phoenix, Ente Gestore del progetto SAI, sarà ospite presso l’Infopoint di Emergency in Roma, sito in via IV Novembre 157, per parlare di accoglienza ed asilo, attraverso la promozione del progetto di animazione territoriale denominato Nelle scarpe dell’altro. L’invito presso la sede di Emergency arriva al culmine di una collaborazione che si è consolidata negli anni a livello didattico: i volontari di Emergency del progetto scuola sono sempre intervenuti con le loro testimonianze sul lavoro di questa associazione umanitaria, nei percorsi didattici che il SAI Sabina ha realizzato con le scuole del territorio.
“Durante questo incontro saranno presentati in forma dialogica i risultati del nostro progetto Nelle scarpe dell’altro che si va a delineare come un momento di confronto e di riflessione su un tema complesso ed importante, alla presenza di Michele Iacoviello, coordinatore cliniche mobili di Emergency in Italia – così dichiara Daniela Franchi, coordinatrice del SAI Sabina, invitando caldamente alla partecipazione a questo appuntamento che porterà beneficiari e operatori del Progetto SAI Sabina fuori dai loro consueti luoghi di attività.
Già a partire dal 17 marzo, presso l’Infopoint di Emergency, sarà inaugurata la mostra fotografica dal titolo “Chi credi di essere? Volti e identità” che è stata realizzata da un rifugiato afghano nell’ambito del suo tirocinio formativo attuato presso uno studio fotografico locale, che ha permesso di porre una riflessione sulle identità costruite sui volti e sulle persone. Una mostra che, oltre ad esporre ritratti ambientati in sala posa, si presenta come – la dimostrazione dell’opportunità che lo strumento del tirocinio formativo pone in essere sia per i beneficiari del progetto sia per le aziende ospitanti, un momento di creatività e rivitalizzazione per il territorio – come dichiara Flavia Braconi, operatrice per l’integrazione del progetto. L’incontro del 24 marzo fornirà l’occasione per raccontare le azioni volte all’inclusione sociale, basate sulla volontà di proporre una narrazione diversa sul mondo dei rifugiati, partendo dalla valorizzazione delle culture di provenienza degli stessi. In tale ottica sarà presentato il videoclip della canzone Nato a Kabul, prodotta in seguito ad un lavoro laboratoriale di mesi, fatto di incontri e di scambi sulla musica italiana ed afghana, che hanno visto la collaborazione tra alcuni musicisti locali ed altri di nazionalità afghana, guidati da Marco Ioannilli, titolare di una scuola di musica in sabina. Dalle sue parole traspare, infatti, un grande coinvolgimento – la musica per me è sempre stata sinonimo di aggregazione, condivisione e, in molti casi, di amicizia. Questo progetto è risultato fin da subito stimolante. Avere la possibilità di avvicinarsi a culture diverse, musicalmente ed umanamente, è un privilegio raro, come direbbe il Maestro Faber. Grazie a tutti coloro che hanno condiviso con me questo bellissimo viaggio, da “Puggi Mianu” a Kabul!.
Per informazioni contattare il Progetto SAI Sabina all’indirizzo mail [email protected] o al numero 0765 876714.
Foto: RietiLife ©