Il Terminillo è conosciuto come “la montagna di Roma”. Ma questa definizione non rende giustizia a un angolo di Appennino che sa ancora mostrarsi selvaggio, a dispetto della sua dimensione turistica a due passi dalla Capitale. È dalle sue alture innevate che prende inizio il viaggio in Sabina di “Il Provinciale”, in onda domani alle 11.25 su Rai 1 e, con contenuti extra, anche domenica 19 alle 14 su Rai 2. Al caldo di un rifugio tra le cime imbiancate di fresco, Federico Quaranta incontra Emanuele e la sua famiglia, che hanno fatto della montagna la propria dimora e ragione di vita, nonostante le insidie del meteo e le difficoltà invernali dei collegamenti con la pianura. Ma non sono i soli ad aver compiuto questa scelta ardita: anche il giovane Simone, incontrato con gli sci ai piedi, racconta cosa l’abbia spinto ad abbandonare una volta per tutte la valle per la vetta. Dal Terminillo si scende verso la Piana di Rieti, anche conosciuta come Valle Santa, grazie alla presenza di ben quattro santuari legati alla vita di San Francesco, che in questo territorio trascorse buona parte della propria esistenza.
C’è un monumentale faggio a ricordare il passaggio del poverello d’Assisi, ma anche il Sacro Speco, la grotta dove un angelo gli confermò il perdono dai peccati, e dove il conduttore incontra Frate Renzo, padre guardiano del Santuario di Poggio Bustone. Non tutti sanno che San Francesco aveva un’autentica passione per un piatto locale basato su un ingrediente oggi a forte rischio di estinzione: il pasticcio di gamberi di fiume. Una versione “light” di questa ricetta continua a essere preparata dai ristoranti della zona, sebbene con gamberi di allevamento, e a questo piccolo crostaceo è dedicato il consueto approfondimento scientifico della naturalista Mia Canestrini. Ci si sposta finalmente verso la valle, entrando nel paese di Poggio Bustone, che ottant’anni fa, il 5 marzo 1943, ha dato i natali a uno dei più grandi interpreti della storia musicale italiana, Lucio Battisti. Sono diversi gli abitanti del borgo che ricordano ancora quel ragazzo con la chitarra che si esercitava sui gradini di casa sua, in via Roma 40, prima di diventare il grande artista riconosciuto in tutto il mondo. Sulle note delle sue canzoni si prosegue incontrando la cantautrice di Poggio Bustone Leda Battisti, che ricorderà alcune opere di Lucio, e arrivando poi nel vicino borgo di Labro, fino a pochi decenni fa a rischio di abbandono e oggi tornato a nuova vita. Dal borgo si gode una splendida vista sul Lago di Piediluco, uno dei quattro specchi d’acqua della conca che testimoniano l’antica presenza del Lacus Velinus, enorme lago prosciugato dai Romani nel terzo secolo avanti Cristo. Infine, sarà ancora Mia Canestrini a raccontare la Cascata delle Marmore, lo spettacolare risultato di quella gigantesca opera di ingegneria idraulica, insieme alla fauna e flora che caratterizzano l’ecosistema conservato presso la Riserva dei Laghi Lungo e Ripasottile.