“Pretendiamo uno stop immediato alla violenza contro gli operatori della sanità. Esprimiamo la nostra solidarietà e vicinanza all’ausiliario aggredito e a tutto il personale dell’Ospedale De Lellis di Rieti, ma pretendiamo interventi immediati da parte della Asl e della Regione Lazio. Bisogna subito rafforzare la vigilanza in tutti i punti di accesso dei pazienti”. Così Sandro Antonacci, segretario territoriale della Cisl Fp Roma Capitale Rieti, dopo che un giovane dipendente, in servizio presso la portineria della struttura reatina, è stato vittima di un’aggressione da parte del marito di una paziente ricoverata.
“E’ l’ennesimo inaccettabile episodio a cui siamo costretti ad assistere nel nostro territorio e nella nostra regione. Dobbiamo fermare questo stillicidio, le istituzioni non possono rimanere immobili di fronte al ripetersi di fatti che si possono prevenire e fermare prima che degenerino. Chiediamo da anni piani con misure concrete per la sicurezza degli operatori in sanità”, rimarca il sindacalista. “I timidi passi compiuti in questi mesi, con il ripristino di qualche ufficio di sicurezza, si dimostrano, come avevamo avvertito, troppo poco. Servono presidi h24 all’ingresso delle strutture e del pronto soccorso”.
“La condizione che si trova a vivere chi lavora al De Lellis, come nelle altre aziende ospedaliere e sanitarie del Lazio, è drammatica. Sono anni che come Cisl insistiamo su questo tema: la sicurezza sul lavoro non è negoziabile”, rimarca Antonacci. “Le aggressioni e il conseguente deterioramento dell’ambiente di lavoro generano un clima di preoccupazione e paura che non possiamo tollerare. E questo vale sia per chi lavora in prima linea con i pazienti e le loro famiglie, sia per i cittadini che si rivolgono al Ssr. Consentire a tutti gli operatori – dagli ausiliari al personale sanitario, dai professionisti agli amministrativi – di lavorare in sicurezza e serenità deve essere la priorità di ogni datore di lavoro. E bisogna fare di tutto per garantirla. Anche agendo a monte del problema: bisogna assumere e colmare le croniche carenze di organico presenti anche alla Asl di Rieti. Per avere più operatori nei reparti, più personale per singolo turno e quindi abbassare anche i tempi di attesa e consentire più presenza e migliore assistenza ai pazienti. Il buon funzionamento dei percorsi di salute, insieme alle misure di sicurezza e prevenzione, è condizione indispensabile per stroncare il ripetersi delle aggressioni”. “Per questo chiediamo un intervento immediato al presidente della Regione Lazio Francesco Rocca”, conclude il segretario territoriale di categoria della Cisl. “Serve discontinuità rispetto alla passata giunta: si apra subito il confronto con i sindacati su questo tema e si attuino istantaneamente i provvedimenti di prevenzione e sicurezza che occorrono”.
“Esprimo la mia solidarietà all’operatore socio-sanitario che ieri è stato colpito al volto da un pugno mentre svolgeva il proprio lavoro. Nulla giustifica la violenza, soprattutto nei confronti dei sanitari, troppe volte costretti a lavorare in condizioni già estremamente difficoltose. Questo è uno dei motivi per cui dico che non è saggio “caricare” di rabbia i cittadini. All’oss invio il mio ringraziamento per il lavoro svolto, unitamente agli auguri di pronta guarigione, estendendo la mia vicinanza all’intero comparto sanità, sempre più vulnerabile a questo tipo di gravi gesti” scrive il Consigliere Comunale, Alessio Angelucci.
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