Il digitale per l’impresa al femminile: check-up e formazione gratuita

L’impresa, in generale, da sempre svolge un ruolo cardine ai fini dello sviluppo economico e tra le forme di imprenditoria che meglio sono emerse e si stanno affermando, vi è certamente quella femminile, tant’è che ormai questo tipo di impresa è sempre di più al centro delle agende delle istituzioni internazionali.

In Italia le imprese guidate da donne nel 2021 sono un milione e 342mila. Si tratta per lo più di imprese concentrate nel settore dei servizi (66,8%), commercio (23,5%), alloggio, ristorazione e servizi turistici (29,5%), agricoltura (15,4%), industria (11,3%). (Fonte – Centro Studi G. Tagliacarne – 2022).

La natalità delle imprese femminili è stato uno degli aspetti più messi a rischio dalla pandemia e dai suoi effetti economici e malgrado l’incremento delle iscrizioni dal 2020 al 2021, il peso delle nuove imprese femminili sul totale delle iscrizioni si è ridotto di quasi due punti percentuali.

Tuttavia le imprese nate risultano essere più solide e più strutturate: aumentano le forme di società di capitali rispetto alla forma tradizionale della ditta individuale, aumenta la sopravvivenza e aumenta l’empowerment.

Ora le nuove imprenditrici affrontano i temi della competitività non meno di quelle maschili, soprattutto quando investono in asset intangibili.

L’Agenda dell’Onu 2030 individua come determinanti per il superamento del gender gap alcuni temi fondamentali come la parità di genere, la transizione ambientale e digitale, la sostenibilità sociale, il credito e la formazione.

Nelle nostre province di Rieti e Viterbo l’imprenditoria femminile ha sempre superato la media regionale e nazionale: il terziario ed in particolare commercio, turismo e servizi rappresentano il vero perno delle imprese in rosa.

Iride Zanganella – Presidente Terziario Donna – Confcommercio Lazio Nord: “L’accesso al credito rimane una delle principali problematiche da risolvere per le imprese femminili: nel 31,8% dei casi infatti le imprenditrici hanno riscontrato difficoltà ad avere accesso a fondi per la propria attività.

Uno degli obiettivi maggiormente strategici oggi per le imprenditrici è sicuramente il miglioramento della digitalizzazione: dalla crisi del Covid il 69% circa delle imprese femminili ha potenziato l’utilizzo dei social media e il 43% circa ha migliorato la propria “vetrina” digitale.

Ci sono ancora molte barriere che trattengono, tuttavia, le imprese femminili alla transizione digitale: l’insufficienza di risorse finanziarie, la mancanza di cultura (formazione) digitale, i costi delle tecnologie elevati, la difficoltà di relazionarsi con altre imprese.

Capire quale sia il proprio posizionamento digitale, migliorare le proprie conoscenza e le proprie competenze sono oggi le azioni vincenti per guardare con fiducia al futuro della propria impresa.

Da sempre rappresentiamo e valorizziamo le imprese al femminile e crediamo al binomio donne-tecnologia come una delle chiavi di un futuro imprenditoriale al passo con i tempi.

Ed è proprio in quest’ottica che abbiamo creato anche a Viterbo e Rieti – a disposizione di tutte le imprenditrici o aspiranti tali –  un servizio di check-up mirato ad individuare il posizionamento digitale delle imprese femminili, con l’obiettivo di offrire, in un ambiente protetto e professionale, ascolto e soluzioni alle esigenze di digitalizzazione delle imprese femminili.

Qualunque attività economica di successo non può prescindere da un utilizzo sapiente e consapevole del Digitale: web, social, tecnologie, software, ma anche processi e organizzazione possono essere ottimizzati. Tutto parte dalla consapevolezza.

Basterà semplicemente prenotare una sessione con i nostri consulenti Edi-Confcommercio per capire quale percorso è più adatto al proprio tipo di attività.

Abbiamo creato questo servizio perché riteniamo che è dalla conoscenza e dalle competenze che nasce la vera libertà di guardare al futuro con fiducia.

Per noi donne imprenditrici e professioniste l’8 marzo è lavorare nelle nostre imprese, nei nostri studi, per le nostre famiglie, per la società. Con lo sguardo rivolto al cambiamento in atto, non solo nel tessuto economico, ma anche nella società.

Per noi l’8 marzo rappresenta l’affermazione dei diritti delle donne. Innanzitutto il diritto al lavoro per tutte. Perché più lavoro delle donne equivale a più crescita per il nostro territorio”.

Confcommercio ©

 

Print Friendly, PDF & Email