Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un gruppo di genitori dell’istituto Marconi che si rivolge agli addetti del servizio mensa e al Comune di Rieti per risolvere il problema dei pasti a scuola, da loro ritenuti inadeguati per la salute dei propri figli.
“In rappresentanza di un gruppo di genitori di alunni che fruiscono quotidianamente del servizio mensa, ci rivolgiamo a voi per esprimere la nostra preoccupazione riguardo alla qualità del cibo che viene somministrato ai nostri figli durante l’orario dei pasti. Nonostante le ripetute segnalazioni da parte della commissione mensa durante le riunioni, dove è stato fatto presente all’Assessore il nostro disappunto nei confronti della qualità del cibo e del servizio, ad oggi purtroppo non abbiamo riscontrato alcun miglioramento, bensì una tendenza ad un evidente peggioramento” scrivono i genitori.
“Le riunioni – spiegano – si sono svolte sia online che in presenza ed è doveroso ricordare l’assenza dei rappresentanti della ditta appaltatrice in più occasioni, manifestando così scarsa attenzione nei confronti degli utenti del servizio. La maggior parte dei nostri figli e dei docenti lamenta sempre più spesso la scadente qualità del cibo che viene loro somministrato”.
“Veniamo ad elencare alcuni punti tratti dai precedenti verbali per rinfrescare la memoria e facilitare un repentino intervento migliorativo:
– scarsa appetibilità di alcuni piatti, ad esempio quello del secondo di pesce o delle zuppe, che oltretutto risultano essere eccessivamente brodose come anche accade per alcuni primi piatti,
– il pesce risulta non essere cucinato in modo adeguato, con parti eccessivamente cotte ed alcune crude, quasi mai mangiato dai bambini,
– Hamburger di pollo poco cotti e di conseguenza non mangiati,
– Mancata sostituzione della frittata con uova sode come da accordi, la frittata non viene per nulla mangiata,
– eccessiva presenza di dolci e latticini,
– Scarsità a livello quantitativo soprattutto per i bambini più grandi,
– Posate poco robuste (capita che arrivino già rotte o che si rompano durante l’uso, con la pericolosità che ne consegue!)
– Scarsa pulizia delle brocche contenenti acqua,
– cambi repentini del menù del giorno, dopo che i bambini hanno già scelto deludendo così la loro attesa”. Questi i punti su cui i genitori chiedono di essere ascoltati.
“Inoltre – aggiungono – come fatto presente all’Assessore nell’ultima riunione, tenutasi il 16 febbraio scorso, sono stati trovati all’interno di un piatto contenente riso, degli insetti ed un capello! L’Assessore riferisce di aver appreso la notizia dall’Ufficio e che il fatto è stato segnalato al Servizio Ispettivo della ASL (attendiamo notizie). L’ultimo episodio che ci ha sconvolto, riguarda il giorno 6 marzo quando ci viene comunicato che a causa di un guasto al servizio mensa, non sarebbe stato distribuito il primo piatto ma solo il secondo, contorno e frutta. (Il menù quel giorno prevedeva: Gnocchetti sardi burro e parmigiano, frittata spinaci e formaggio, cubetti di carote all’olio!). Contravvenendo così a quanto previsto dall’art. 7 del disciplinare tecnico allegato alla gara di appalto, risultato: i nostri figli sono rimasti praticamente a digiuno considerato il gradimento delle restanti portate” attaccano.
“Riteniamo che tutto ciò ad ora esposto sia inaccettabile e vorremmo che la situazione venga risolta al più presto – aggiungono nella lettera i genitori – Ci preoccupa il fatto che i nostri figli non stiano ricevendo il nutrimento adeguato e sano di cui hanno bisogno durante l’orario della mensa, momento in cui non è da trascurare l’aspetto educativo, che però viene meno laddove non si può educare all’assunzione di cibi obiettivamente scadenti, o sgradevoli per la maggioranza (si segnalano strani mal di pancia soprattutto dopo l’assunzione di alcuni cibi). Auspichiamo che venga rivisto il menù sia per quanto riguarda un miglior bilanciamento dei pasti, sia dal punto di vista qualitativo, privilegiando un menù territoriale, elemento che possa far conoscere anche ai bambini i prodotti della loro terra ed i piatti della tradizione reatina. Vanno oltretutto rispettate le diverse abitudini alimentari delle differenti etnie che convivono con noi, permettendo loro di poter usufruire di un adeguato servizio mensa, a favore di una maggiore inclusione nell’ambito scolastico”.
“Ci aspettiamo che la vostra società prenda in seria considerazione le nostre preoccupazioni e che attui provvedimenti adeguati per migliorare la qualità del cibo e del servizio” concludono.
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