(di Martina Grillotti) Nuovo appuntamento con La Rana nel Pozzo, l’appuntamento dedicato all’approfondimento politico condotto dal direttore di RietiLife, Emiliano Grillotti. Ospite della puntata il consigliere di maggioranza in quota “Io Ci Sto” Antonio Emili. Al centro dell’appuntamento – già disponibile su RietiLife Tv ma anche sui social – la situazione della scuola di Poggio Fidoni, ma anche la politica locale.
Quanto alla politica locale, Antonio Emili è stato molto duro nella critica a Sinibaldi: “Nonostante i risultati elettorali tanti della Giunta Cicchetti sono andati fuori nella nuova amministrazione di Sinibaldi e su questo si sta iniziando a riscontrare una discontinuità e su tanti temi importanti, tra cui lo zuccherificio, l’attuale giunta ha registrato un nulla di fatto – ha detto Emili sull’attuale amministrazione Comunale – C’è poi da registrare lo scorporamento di alcuni assessorati, una scelta sbagliata, basta guardare alla viabilità e ai lavori pubblici, c’è bisogno di una visione d’insieme, è per questo che Cicchetti unì questi assessorati, per portare Rieti ad un livello superiore. Queste scelte di Sinibaldi registrano quindi una discontinuità di visione. Chi governa deve parlare con atti amministrativi e concreti e ad oggi questi, dell’era Sinibaldi, poco o niente raccontano ai cittadini sul centro storico ad esempio e sulle ex aree industriali, ecco su quest’ultimo c’è da sottolineare che c’è stato solo un comunicato stampa che rifiuta i 50 milioni di euro che avevamo ricevuto da Coop per riqualificare lo Zuccherificio”.
Sullo stesso Zuccherificio in ottica futura, tra 10 anni, le parole di Emili suonano un po’ come un campanello d’allarme: “Il rischio che corriamo è che rimanga così come è oggi e nel frattempo è a rischio crollo perché il proprietario ha già smaltito l’amianto e di conseguenza la struttura è anche più debole. Basterebbe una delibera di Giunta per porre la proprietà in condizione di poter accettare quei 50 milioni di euro e dare servizi alla cittadinanza”.
I social in politica? L’esempio di questi giorni è sulle dichiarazioni di Fabio Nobili su Facebook e Emili ha spiegato la situazione intorno all’istituto da poco chiuso: “Nel 2019 è arrivato un finanziamento che consentiva al Comune di verificare lo stato di resilienza di alcuni edifici pubblici, ne abbiamo scelti quattro, il primo è stato l’asilo Mariani, immediatamente chiuso dall’allora amministrazione Cicchetti approfittando della pausa estiva, faccio questo esempio perché ci sono delle somiglianze con la scuola Di Marzio – spiega Emili – quando sono arrivati i primi risultati degli studi era il 6 dicembre, subito ne sono stati eseguiti altri, i cui risultati (arrivati il 29 dicembre nel corso della vacanze natalizie) certificavano una performance dei solai inferiore ai parametri di sicurezza, da qui si arriva al 6 marzo quando la dirigenza scolastica ha deciso di chiudere e spostare i bambini di concerto con il Comune”. Questa è tutta la cronistoria intorno alla scuola di Poggio Fidoni, poi il vero e proprio attacco: “Il sindaco avrebbe dovuto scegliere una delle due versioni, non entrambe. Se quella scuola andava chiusa con immediatezza – o per ‘estrema cautela’ per utilizzare le sue stesse parole – allora doveva essere chiusa subito, senza rientrare dalle vacanze di Natale, altrimenti non è immediato né necessario chiudere nemmeno il 6 marzo. Il sindaco ha parlato di procurato allarme: ecco questo lo dà chi chiude due mesi dopo, non chi riporta i fatti. Per non parlare del fatto che chi governa, poi, non dovrebbe parlare tramite Facebook ma tramite atti”.
La puntata, disponibile ogni giovedì dalle 21, torna la prossima settimana: ospite Livio Rositani.
Foto: Gianluca VANNICELLI ©