(di Valentina Fabri – da RietiLife Free Press) Sono diverse e di lunga data le segnalazioni – evidentemente inascoltate dall’amministrazione comunale – giunte alla redazione di RietiLife in merito allo stato pietoso in cui versa il ponte pedonale San Francesco, ridotto a maldestri tentativi di rattoppamenti e pericoli in diversi punti, per i tanti pedoni (per lo più studenti, vista la vicinanza col capolinea Asm) che ogni giorno percorrono il ponte attraversando il fiume Velino in uno dei suoi punti più suggestivi, che certamente meriterebbero un passaggio più decoroso. E basterebbe già la questione decoro, se non ci fosse di mezzo soprattutto il tema della sicurezza a far guadagnare al ponte San Francesco il premio come “peggior biglietto da visita della città” per i turisti che tanto desideriamo visitino la nostra bella Rieti.
La vicina vegetazione utilizzata come luogo di spaccio, per cui spesso le segnalazioni riguardano anche il ritrovamento, in zone facilmente accessibili a mamme e bambini di siringhe, tratti difficilmente percorribili anche da carrozzine e passeggini (per non parlare della questione ‘barriere architettoniche’), per le voragini create dal legno marcio e privo di qualunque tipo di manutenzione, che si alternano ad assi instabili e traballanti. Ma l’incuria riguarda anche gli spazi dedicati ai più piccoli.
Basta percorrere poche decine di metri per raggiungere uno dei parchi simbolo del degrado, in zona Borgo: erba alta, giochi fatiscenti e mal ridotti, altro “fiore all’occhiello” per quella che voleva definirsi una città amica dei bambini. Sono tanti gli angoli della città, tutt’altro che secondari, trascurati ed abbandonati all’incuria e al vandalismo, che quotidianamente conosciamo attraverso gli appelli accorati di lettori e cittadini, stanchi di riparare auto per gli pneumatici spaccati sulle nostre strade dissestate, di “scortare” figli per attraversare una stazione diventata quartier generale di spaccio e degrado, di pagare tasse per servizi di raccolta differenziata che molto spesso lasciano a desiderare, di dover provvedere a proprie spese alla pulizia e alla riqualificazione di luoghi completamente ignorati da chi dovrebbe invece rendere la città accogliente, vivibile, ospitale ma soprattutto sicura.
Foto: Valentina FABRI ©