Dei remi facemmo ali, ecco lo spettacolo del Classico Varrone

I ragazzi del Liceo Ginnasio M.T. Varrone hanno aderito, quest’anno, molto più numerosi del solito al laboratorio di Teatro Classico ????? ???????. Oltre cento, fra studenti del Ginnasio e del Liceo, si sono impegnati nelle varie attività necessarie alla realizzazione dello spettacolo. Chi nella recitazione, chi nella danza, chi nel canto e nella musica, chi nella scenografia, nella gestione delle luci di sala e di scena, nellapertura e chiusura del sipario, nell’organizzazione della produzione e nell’accoglienza degli spettatori. Oltre a ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile l’attività del laboratorio di teatro Classico e lo spettacolo che ne è il prodotto più rappresentativo, un pensiero e un ringraziamento speciali vanno a monsignor Domenico Pompili, ora Vescovo di Verona, per il quale sentiamo particolare affetto e riconoscenza in quanto ha sempre sostenuto il nostro Laboratorio di Teatro Classico ????? ???????. 


Monsignor Domenico ci ha sempre incoraggiati e onorati presenziando a tutti i nostri spettacoli, a partire dal primo esperimento “Deinos” che vide la luce nel 2017 proprio sotto gli Archi del
Vescovado, fino a questo lavoro, proposto e incoraggiato da Monsignor Domenico che ha voluto facesse parte delle celebrazioni dell’Ottocentenario francescano.
Riscoprire quanto realizzato da San Francesco nel nostro territorio è una grande intuizione che sta costruendo un topos culturale in grado di valorizzare i caratteri originali, la specificità e la vocazione del nostro territorio, associandolo alla figura di san Francesco legislatore, per la regola bollata scritta a Fontecolombo, e al Presepio di Greccio divenuto emblema planetario della Valle reatina. In spirito di collaborazione e condivisione solidale, il Presepio di Greccio si concretizza nel riferimento collettivo a cui tutti possiamo relazionarci con proposte e iniziative specifiche e differenziate, trasformandosi, per tutti, in una grande occasione culturale ed economica, oltre che di fede.


Lo spettacolo teatrale, che si intitola ?????? ? ????? (più grande di tutto è l’amore). Dante incontra Francesco 2023, attinge a vari testi che spaziano dal Simposio di Platone al Vangelo di Giovanni, passando per la Divina Commedia di Dante e il Cantico delle Creature di San Francesco, fino ad arrivare ai giorni nostri con l’Enciclica Fratelli tutti di Papa Francesco del 2020. Alla base del lavoro c’è l’idea che nel pensiero francescano siano insiti valori rintracciabili già a partire dalla classicità.
Lo spettacolo intende evidenziare che la vera Povertà francescana, la Kenosis, è la rinuncia al bene più prezioso, ossia il nostro Io, per accogliere l’Altro e riempirsi di Amore. La mistica francescana, perfettamente colta da Dante, è capace di generare una “Vita nova” e nuovi linguaggi artistici rinnovati dall’amore, di cui le opere di Dante e Giotto sono emblema paradigmatico. L’Amor che move il sole e l’altre stelle” di Dante è lo stesso di Francesco. È un Amore che non lascia la realtà così come la trova, ma è Carità che genera e trasforma.

Foto: RietiLife ©

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