“Lo avevamo già paventato e ora è successo: il nuovo decreto Legge, che di fatto blocca, tranne in limitati casi, la possibilità di continuare ad applicare lo sconto in fattura o a cedere i crediti, determinerà il tracollo di centinaia di migliaia di imprese, provocando un’emergenza economica e sociale gravissima”, afferma Franco Lodovici, Presidente di Confartigianato Imprese Rieti.
Nella giornata del 16 febbraio 2013, infatti, il Governo è intervenuto, ancora una volta, sulla materia dei bonus in edilizia decretando uno stop immediato alla cessione dei crediti e allo sconto in fattura.
Da oggi (giorno successivo alla pubblicazione del DL n. 11/2023 in Gazzetta ufficiale), per tutti i bonus in edilizia (sia superbonus sia bonus ordinari) non è più possibile optare per lo sconto in fattura o la cessione del credito: resterà, pertanto, ammesso solo l’utilizzo diretto della detrazione da parte del beneficiario da esercitare in dichiarazione dei redditi.
Con norma di carattere transitorio, è stato previsto che l’opzione per lo sconto in fattura o la cessione del credito resta possibile solo nei casi in cui l’intervento sia iniziato prima della data di entrata in vigore del DL (17 febbraio 2023).
Anche il blocco della possibilità di acquisto dei crediti da parte degli enti pubblici rappresenta un altro incomprensibile ostacolo. Apprezzabile l’intervento per limitare la responsabilità in solido dei cessionari, anche se non risolutiva e fuori tempo massimo.
Confartigianato Imprese Rieti aveva già manifestato, giorni fa, la sua contrarietà al repentino blocco nella circolazione dei crediti con possibili ricadute su occupazione e investimenti e la delusione per l’assenza di una definitiva soluzione per i crediti incagliati. L’associazione artigiana reatina rimarca oggi con forza la sconsideratezza di un provvedimento adottato senza ascoltare le istanze e le proposte di chi le imprese le rappresenta e che tocca con mano ogni giorno le mille difficoltà che, specialmente le piccole aziende, affrontano per restare a galla in un contesto economico problematico come quello che caratterizza la realtà italiana degli ultimi 15 anni almeno. Lo dimostrano anche i dati, a fronte delle 128 imprese del comparto “casa” cessate nel 2022 nella provincia di Rieti (dati Movimprese-Infocamere).
“Il blocco previsto nel decreto legge – aggiunge Maurizio Aluffi, Direttore di Confartigianato Imprese Rieti – coinvolge le tante imprese che, sulla base delle norme sinora vigenti, hanno effettuato investimenti e assunzioni nella prospettiva, di primi accordi con i committenti, di poter continuare a operare garantendo lo sconto in fattura. Con buona pace degli obiettivi green che la misura avrebbe aiutato a raggiungere”.
Anche il blocco della possibilità di acquisto dei crediti da parte degli enti pubblici rappresenta un altro incomprensibile ostacolo. “Bloccare questa possibilità senza contestualmente trovare una soluzione alternativa ai crediti incagliati è una scelta irresponsabile – conclude il Presidente Lodovici – dalle conseguenze imprevedibili da un punto di vista sociale ed economico”.
Seppur consci dell’importante riflesso dell’attuale misura sui conti pubblici, siamo, però, altrettanto consapevoli del contributo che questa ha fornito, e continua a garantire, in termini occupazionali, di investimento e crescita del PIL. Non dimentichiamo che, storicamente, quando l’edilizia “lavora”, tutto il Paese cresce economicamente. Il comparto casa (edilizia, impiantistica, serramentisti e tutto l’indotto) rappresenta quell’energia propulsiva che muove i mercati (del lavoro, immobiliare, delle materie prime) e andrebbe incentivata con interventi strutturali e appetibili per cittadini ed enti pubblici. Non dimentichiamo che i bonus edilizi e anche il superbonus hanno avuto e continuano avere un valore sociale e ambientale oltre che economico. Significa lavorare sull’esistente, senza consumo di suolo, riqualificando costruzioni ormai vetuste, come avvenuto nella gran parte dei casi, aumentando il valore degli immobili. Dal punto di vista energetico, i risultati vanno valutati sul medio-lungo termine e, anche se si tratta di una goccia del mare in città alimentate in gran parte con combustibili fossili, nel deserto di iniziative volte a promuovere rinnovabili, il superbonus ha rappresentato un unicum.
“Sia chiaro – sottolinea Maurizio Aluffi, Direttore di Confartigianato Imprese Rieti – non abbiamo mai pensato che questi bonus, tantomeno il superbonus, fossero privi di criticità. Al contrario, sosteniamo da sempre un sistema di incentivazione che permetta alle imprese di lavorare con maggiore serenità e ai cittadini di ristrutturare la propria casa senza indebitarsi a vita. Non solo, occorre definire quali edifici “meritano” i bonus, allargando la platea a tutti quegli edifici pubblici fortemente energivori come scuole e ospedali. E poi incentivare gli interventi che attuano realmente l’autoproduzione di energia pulita, perfezionando e semplificando la normativa.
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