(di Christian Diociaiuti – Ancona) C’è una sola regina nell’asta italiana. Si chiama Roberta Bruni. Per chi lo avesse dimenticato, la primatista italiana all’aperto, con 4,72, era anche da record a livello indoor: 4,60, che nessuno aveva mai superato per 10 anni. Lo aveva fatto da junior. Poi nessuno come lei. E chi poteva “sistemare” quel record se non lei? Ad Ancona, dopo dieci anni e un giorno, titolo italiano al coperto e record italiano. Un risultato cercato e figlio di oltre un anno fatto di primati, Mondiali, Europei e Olimpiadi. Si è visto tutto lunga gara del PalaIndoor. Roberta Bruni (Carabinieri) è campionessa italiana di salto con l’asta indoor: 4,62, che significa anche record italiano. Una gara in crescendo: 4,27 facile, 4,37 con un solo errore come a 47 e a 52. La vicecampionessa Elisa Molinarolo (Fiamme Oro) prova 4,57. Non va. Bruni, così, resta sola e prova il record italiano. Ci riesce al terzo colpo. Festa e poi il 4,69 con tre “X”.
“Sono veramente contenta perché arrivo al record dopo 10 anni e 1 giorno da quel 4,60 – ricorda Bruni in un’intervista rilasciata a FIDAL – Ho aggiunto due centimetri che sembrano niente, ma sono tanto. Sono felice di esser tornata su queste misure anche a livello indoor. Un risultato che non è soltanto mio, ma di tutte quelle persone che non mi hanno voltato le spalle – dice ancora Bruni, scoppiando in lacrime – Ho fatto una preparazione indoor dettata dalla scia positiva della stagione all’aperto. I primi due mesi sono stati ottimi: il primo a Palermo, il secondo a Rieti con una collaborazione con Castelporziano. Sembrava tutto perfetto. A dicembre, però, c’è stato un piccolo intoppo e ho iniziato l’anno con una brutta influenza. Sembrava tutto nero. A Ostrava il 4,52 mi ha dato tanta speranza, poi un calo tre giorni fa a Liévin. Oggi ho tirato fuori tutto quello che avevo. Volevo vincere il titolo e uscire a testa alta e sono contenta di averlo fatto. Nel futuro c’è Istanbul, ma prima la tappa finale del World Indoor Tour a Birmingham il 26 febbraio che sarà una finale europea. Voglio dare il massimo lì e poi testa gli Europei. Dopo c’è la preparazione per le outdoor: sarà una stagione lunghissima”.
A gara finita c’è la dedica a Virginia, alla sua Virginia. Parole bellissime e piene di sentimento che suggellano un pomeriggio magico. “Piu passa il tempo, più mi rendo conto di essere fortunata – scrive su Instagram – Molto. Per un semplice motivo… aver trovato una persona che mi sprona, che mi motiva, che mi sgrida quando serve e soprattutto che comprende la mia vita con tutte le sfaccettature che ne concerne. Viaggi, assenze, nervosismi, vacanze per lo più inesistenti, pasti tristi e light, cambi repentini di programmi e biglietti aerei persi per una gara annullata all’ultimo. Grazie per rendere la mia caotica vita un po’ più lineare, con la tua presenza costante, silenziosa ma indispensabile. Non avevi mai visto un record dal vivo, questo è tutto tuo”.
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Foto: Francesca Grana /FIDAL ©