“Invece di discutere a mezzo stampa sarebbe bene che l’assessore Rositani rispondesse all’interrogazione, inviata il 2 gennaio dalla minoranza (n.d.r la risposta sarebbe obbligatoria entro 10 giorni) dove, atti alla mano, si chiede come l’attuale amministrazione intenda operare sulle aree ex industriali e sullo zuccherificio, visto il secco no della Regione al tentativo maldestro dell’amministrazione Cicchetti”: lo scrivono dal Gruppo Consiliare di Rieti Partito Democratico Progressisti Emiliana Avetti, Rosella Volpicelli, Paolo Bigliocchi.
“L’assessore nella sua celere nota di risposta si smarca dalla gestione precedente e comunica che sta lavorando, parlando, approfondendo e che ‘stanno elaborando un percorso di riqualificazione dell’intero comparto delle aree ex industriali’. Insomma, secondo l’assessore, che ritiene prioritario rispondere a un suo compagno di coalizione sui giornali che alla città, adesso si farà diversamente. Ricordiamo all’assessore, che cita il PNRR quale giusta possibilità da cogliere, che i bandi che continuano a essere proposti e ai quali la città di Rieti partecipa parzialmente (ma che vengono celebrati come risultati storici) hanno l’obiettivo di accompagnare i territori verso percorsi di transizione ecologica e ambientale tramite percorsi partecipati. Sono una chance per ripensare le città, per capire come guidare le relazioni fra centro e periferie, come pensiamo di integrare università, come pensiamo di accogliere nuove persone. Di questo disegno non abbiamo alcuna traccia. Quello di cui abbiamo traccia invece è che il non coinvolgere i cittadini, il consiglio che li rappresenta, le commissioni, gli ordini professionali, sta già candidando questa amministrazione a un nuovo flop, dove l’interesse pubblico continuerà ad essere quello di pochi, dove le discussioni saranno chiuse in una stanza e dove nulla si continuerà a comprendere rispetto ai bisogni di una città intera, fatta di imprese, artigiani, studenti, cittadini e cittadine. Nell’attesa di una risposta dell’amministrazione continueremo a chiedere e a vigilare affinché si aprano processi di partecipazione per tutta la comunità, senza aspettare altri 4 anni, assistendo nel frattempo a un dibattito piccato fra chi ha o ha avuto le leve in mano per sviluppare quelle aree e lascia tutto nel solito immobilismo” concludono i consiglieri del Pd.
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