(di Christian Diociaiuti – da RietiLife Free Press) Non è bastato l’incontro fiume – ma in collegamento smart – di ieri tra le associazioni di categoria e il Ministero delle Imprese e del Made in Italy: lo sciopero dei benzinai si fa. Le sigle di categoria non sono concordi sulla durata: 24 o 48 ore. A seconda della sigla dell’impianto, si deciderà la durata. I numeri dell’adesione nel Reatino non sono stati comunicati e al di là della garanzia di mantenimento del servizio minimo, sarà comunque un disagio. Gli impianti di rifornimento carburanti sono chiusi – compresi i self service – da ieri alle 19 (dalle 22 in autostrada) al massimo per 48 ore consecutive, cioè fino alle 19 di domani, giovedì, sulla rete ordinaria e alle 22 sulle autostrade.
Lo sciopero è nato per le discordanze tra Ministero e organizzazioni Faib, Fegica e Figisc-Anisa sul decreto Trasparenza, in particolare sui prezzi dei carburanti, contro l’esposizione del cartellone con il prezzo medio regionale settimanale e contro le sanzioni previste in caso di mancato rispetto della pubblicità dei prezzi. L’incontro proposto ieri dal ministro Adolfo Urso, titolare del Mimit, è stato apprezzato da tutte le sigle ma per Fegica e Figis/Anisa “è tardi per revocare le 48 ore di stop” mentre per Faib sono “positive le aperture presentate e già formalizzate con un emendamento al decreto legge” decidendo di “ridurre a un solo giorno la mobilitazione”. Il Premier Giorgia Meloni ha difeso il provvedimento: “Non potevamo tornare indietro su provvedimento che è giusto, pubblicare il prezzo medio è di buon senso. Su altro siamo andati incontro. Nessuno vuole colpire la categoria”. I reatini non hanno affollato le pompe, ieri: un po’ di fila c’è stata nel pomeriggio, ma nessun gran disagio.
Foto: Riccardo FABI ©