Attenzione al fine vita e alla vita che nasce. È a questi due estremi che si è rivolta la doppia visita in ambito sanitario svolta dal vescovo Vito nella mattinata del 23 gennaio. Accompagnato dal diacono Nazzareno Iacopini, direttore dell’Ufficio diocesano per la Pastorale della Salute, e dal direttore della Caritas, don Fabrizio Borrello, mons Piccinonna dapprima portato la sua attenzione sull’importante realtà dell’Hospice San Francesco: una tipologia di servizio che ben conosce attraverso la Fondazione Opera Santi Medici Cosma e Damiano, da lui presieduta prima di assumere l’incarico di guida della diocesi reatina.
Ad accogliere la delegazione sono stati i medici e gli infermieri dell’Hospice, la dottoressa Anna Ceribelli, primario della struttura e dell’Oncologia del de Lellis, e il direttore generale della Asl di Rieti, dottoressa Marinella D’Innocenzo. Il vescovo Vito si è lasciato guidare all’interno del reparto ascoltando con grande attenzione le spiegazioni riguardo all’organizzazione, alle funzioni, alle capacità operative della struttura. Ma soprattutto ha visitato i pazienti, portando loro un momento di vicinanza e conforto in una fase difficile della vita. Con medici e infermieri ha poi condiviso l’idea che la cura e l’accompagnamento non riguardano solo il fisico, ma anche l’anima delle persone ricoverate e dei familiari, spesso impreparati a gestire il peso della malattia.
Il gruppo si è poi recato presso l’ospedale provinciale, dove il vescovo ha potuto visitare il reparto di Ostetricia Ginecologia e portare una benedizione alle neo mamme e ai loro bambini. «Avere fiducia nella vita è una bella testimonianza in questi giorni faticosi», ha detto loro, prima di essere accompagnato in Neonatologia. Qui la direzione e gli operatori hanno spiegato l’organizzazione del reparto e indicato i nuovo obiettivi che si intendono raggiungere per favorire la natalità. Azioni importanti, secondo il vescovo: «Non bisogna ostacolare la vita, ma farla crescere ad ampio raggio, perché altrimenti tutto si riflette in maniera consequenziale anche sugli anziani».
«Sono estremamente felice di aver conosciuto il nuovo vescovo di Rieti», ha detto il direttore generale della Asl di Rieti, dottoressa Marinella D’Innocenzo: «Durante la sua visita all’Hospice San Francesco e al reparto di Ostetricia Ginecologia e Neonatologia, don Vito ha mostrato il suo afflato umano, la sua attenzione alle persone e alla loro sofferenza. Un vescovo giovane, estremamente empatico con una spiccata propensione all’ascolto, attento alle fragilità e alla dimensione sociale ed individuale delle persone, che è quello di cui il territorio reatino ha bisogno. Sono certa che don Vito, a cui mi accumuna l’amata terra di Puglia, saprà guidare la comunità reatina con quell’apertura mentale, generosità e disponibilità che soltanto chi è portatore di autentici valori cristiani può trasmettere».
Durante le visite non sono mancati momenti di preghiera e la visita alla cappella dell’ospedale, dove il vescovo ha incontrato il cappellano, don Stefano Rizikilahy e le suore camilliane che prestano servizio nel nosocomio. L’attenzione al mondo sanitario conferma le parole dette da don Vito al personale e agli assistiti dell’Unitalsi in San Domenico nel giorno della sua ordinazione episcopale, spiegando che «I malati sono le colonne della Chiesa». E in questa prospettiva ora si guarda al prossimo 11 febbraio, quando nella ricorrenza della Madonna di Lourdes la Chiesa vivrà la Giornata Mondiale del Malato.
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